NOTIZIARIO del 30 novembre 2004

 
     

Breve storia della corruzione
di Carlo Alberto Brioschi

ed.Rizzoli 2004, pp. 224, Euro 8,00
«Gli abiti dei governatori erano fatti solo di tasche», si legge nel Giulio Cesare di Brecht.

Politici, governanti, uomini d'affari, profittatori di ogni risma: tutti, chi più chi meno, hanno incontrato sulla loro strada il sottile e penetrante olezzo della corruttela, dal latino Verre ai «barattieri» descritti dall'Alighieri, da Fouquet a Craxi, dai seguaci di Simon Mago ai grandi venditori di cariche pubbliche nell'Italia della dominazione spagnola, da Francis Bacon a Samuel Pepys.

Dalle antiche civiltà mesopotamiche, dove la reciprocità tra il dono interessato e il favore richiesto era una consuetudine consolidata, all?Atene di Pericle o alla Roma di Cicerone, dove la tangente era un costume formalmente condannato benché ampiamente diffuso, dall'Europa della Riforma luterana, cruciale nella fondazione di un'etica anticorruttiva, all'irrisolta questione morale dei giorni nostri.

È questo il percorso seguito dall'autore di questa erudita e divertita breve storia, che ripercorre le «gesta corruttive» di grandi e meno grandi lungo oltre quattromila anni di storiografia, filosofia, memorialistica, letteratura e cronaca: dal Codice di Hammurabi alla bancarotta Parmalat, dallo scandalo dell'oro di Arpalo a Tangentopoli, dall?affaire francese del canale di Panama a quello della Banca Romana nell'Italia di Giolitti.

Un viaggio tra politica e storia che porta l'autore a chiedersi, di fronte alla tenace sopravvivenza del malcostume tangentizio, se non sia necessario evitare almeno l'ipocrisia dilagante e la tendenza a dimenticare di chi è ancora convinto, come scriveva Longanesi, «che la morale sia la conclusione delle favole».

Carlo Alberto Brioschi è editor per la saggistica in Rizzoli. Ha pubblicato La penisola del tesoro (Diabasis, 1996) ed Elogio della corruzione (Ponte alle Grazie, 1997). Nel catalogo TEA, Il moralista portatile.

Speciale Mani Pulite


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