NOTIZIARIO del 29 marzo 2003

 
     

Gasparri: sciogliere le Camere?

Gentile signora Rita,

ho letto, come ogni mattina, la nuova edizione dell'Osservatorio ed in particolare il suo articolo sulla Gasparri.

Mi correga se sbaglio, ma non c'è anche la possibilità che il Capo dello Stato, non riconoscendo valido il lavoro del Parlamento, sciolga, legittimamente, le Camere?

Cordiali saluti.

Vincenzo Mazzacane

Per l'art. 88 della Costituzione il Presidente della Repubblica puo' - sentiti i loro Presidenti - sciogliere le Camere o anche una sola di esse.

Le motivazioni dello scioglimento non sono specificate nella Costituzione, ma dovrebbero essere straordinarie e gravi, per non configurare una sorta di "colpo di Stato", quindi il Presidente deve attenersi a criteri di prudenza e di condivisione se possibile delle Camere stesse e non puo' agire arbitrariamente.

In particolare non e' configurabile come gravemente problematico il varo di una legge incostituzionale, essendosi questo verificato diverse volte nella storia d'Italia ed essendo addirittura prevista questa eventualita' ed il suo rimedio, con l'istituzione della Corte Costituzionale.

Per prassi il Parlamento viene sciolto in caso di impossibilita' di funzionamento (cioe' mancanza di fiducia fra parlamento e governo) o nel caso in cui venga meno il rapporto di fiducia fra l'elettorato e il Parlamento, fatto che puo' risultare evidente solo con il risultato di una competizione elettorale che ribalti il consenso (ad es come le regionali in Francia).

Quando furono sciolte le Camere nel 1994 vi furono gravi motivi a giustificare tale decisione: il referendum e le nuove leggi elettorali, le elezioni amministrative parziali e le inchieste giudiziarie pendenti su molti membri del parlamento che indicavano una mancanza di rappresentativita' del parlamento nei confronti del Paese.

In tutti gli altri casi, che io ricordi, vi era una situazione di crisi a motivare lo scioglimento dopo averne verificato l'insanabilita'. Altre crisi furono invece superate senza scioglimento, come durante i governo Berlusconi e Prodi.

La possibilita' di crisi di Governo, e' comunque stata resa ancor piu' difficile dall'introduzione del maggioritario, che genera vera crisi solo in caso di spaccatura nella stessa maggioranza. Invece per il momento questa maggoranza, al di la' delle divergenze apparenti, e' compatta ed in parlamento agisce all'unisono.

Spero di averle dato una risposta soddisfacente. Grazie per l'attenzione che dedica al nostro lavoro.

Rita Guma

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