NOTIZIARIO del 26 giugno 2004

 
     

Tortura : oggi giornata internazionale
di Redazione Osservatorio

Mentre oggi si celebra in tutto il mondo la giornata contro la tortura, piccole buone notizie sembrano far ben sperare, se non sulla possibilita' di debellare il fenomeno, sulla natura dell'uomo.

Lord Goldsmith, il capo della pubblica accusa del Regno Unito, impegnato da mesi con le autorita' americane sulla vicenda dei cittadini britannici rinchiusi nella prigione dell'isola di Cuba, ha dichiarato la sua opposizione alla decisione dell'amministrazione USA di affidare a tribunali militari la sorte dei 600 prigionieri di Guantanamo. L'alto magistrato ha dichiarato che la procedura messa a punto dal Pentagono per valutare la posizione dei prigionieri detenuti a Guantanamo 'e' inaccettabile'.

Gia' lo spagnolo giudice Garzòn ebbe modo di criticare le autorita' americane per i metodi usati a Guantanamo in ordine a legalita' e diritti.

Tre soldati americani testimonieranno intanto contro David Passaro, contrattista civile della CIA accusato di aver selvaggiamente picchiato un prigioniero in Afghanistan al punto che l'uomo chiese di essere ucciso e mori' effettivamente tre giorni dopo. I soldati testimonieranno che Passaro picchio' decine di volte il prigioniero afghano con una pesante torcia elettrica e lo prese a calci finche' l'uomo non cadde a terra.

Sembra poi che si siano trovate le prove che un generale iracheno sia morto per soffocamento durante gli interrogatori e che due ufficiali americani ne siano responsabili. Secondo un rapporto di un giornale di Denver uscito giovedi', il Generale iracheno Abid Hamid Mauhush, un ex comandante nell'aeronautica irachena, sarebbe stato soffocato con un sacchetto dall'ufficiale superiore Lewis Welshofer, di base a Fort Carson, Colorado, insieme ad un membro del sessantesimo gruppo dei servizi segreti, il graduato Jeff Williams, mentre l'ufficiale gli sedeva sul torace. Il fatto si sarebbe verificato a Qaim, in Iraq.

Lo rivelerebbero documenti del Pentagono ottenuti dal giornale. Il Generale aveva subito per piu' di due settimane interrogatori quotidiani mentre era sotto la custodia degli Stati Uniti, a detta del giornale. La morte del Generale era uno degli episodi di decessi fra i 30 verificatisi fra i prigionieri in Iraq ed in Afghanistan che il Pentagono stava studiando nell'ultimo mese.

La versione ufficiale era stata che l'ufficiale iracheno era morto apparentemente per cause naturali, ma un'analisi del Pentagono ha rivelato la morte per asfissia dovuta a soffocamento e compressione della cassa toracica. Un portavoce di Fort Carson ha detto di non avere commenti da fare.

Intanto l'avvocato di uno dei soldati accusati nello scandalo della prigione di Abu Ghraib ha detto all'ufficiale investigativo venerdi' che l'esercito - non la sua cliente - "dovrebbe addossarsi la colpa."

Nelle sue osservazioni finali ad un'udienza ex articolo 32, simile ad un Gran Jury civile, per il soldato specialista Sabrina Harman, l'avvocato difensore ha detto che la sua assistita e' stata inserita in una situazione molto difficile come soldato giovane, quindi la responsabilita' andrebbe addossata all'esercito, che ha posto in quelle condizioni una giovane impreparata.

Parlando dopo l'udienza, l'avvocato ha detto di non avere "dubbi che i detenuti iracheni siano stati abusati fisicamente su una vasta scala che sarebbe oltre le possibilita' dei militari realizzare" ed ha aggiunto che non si vorranno mai ammettere le responsabilita' della catena di comando. Egli ha anche aggiunto di essere restio a condannare i soldati e fanti di marina per queste cose che sono accadute, ed ha aggiunto: "penso che il processo in questi casi sia la reazione giusta alla pressione dell'opinione pubblica".

Giovedi' si e' avuta una drammatica testimonianza in cui il sottoufficiale Donald Reese della polizia militare ha testimoniato che il comandante Col. Thomas Pappas, del servizio segreto, era presente quando un detenuto e' morto in prigione verso la fine di dicembre. Un Harman ghignante ha posato accanto al corpo per le fotografie che sono emerse negli ultimi mesi. Reese ha detto che ha visto il prigioniero sanguinante dalla testa, dal naso e dalla bocca.

Sette soldati - tutti membri del 372mo battaglione - sono stati accusati in relazione agli abusi nella prigione di Abu Ghraib. In maggio, Jeremy Sivits si e' riconosciuto colpevole ed e' stato condannato ad un anno in prigione.

Ma la tortura non e' solo Abu Ghraib. Fra i tanti casi, e' recente la rivelazione che la tortura e' sistematicamente utilizzata in un centro marocchino importante vicino a Rabat durante gli interrogatori dei prigionieri. E' una denuncia di Amnesty International, che in un rapporto reso pubblico giovedi' ha citato "la pratica sistematica di tortura ed il cattivo trattamento dei sospetti" tenuto nel centro di Temara, così come "una serie di lesioni alla legge marocchina ed ai trattati internazionali sui diritti umani".

I detenuti sono stati incappucciati e picchiati durante gli interrogatorii. Alcuni sono stati messi nudi appesi al soffitto in posizioni contorte. Molti hanno segnalato di essere stati minacciati di arresto e violenza per le donne della loro famiglia. Amnesty sottolinea come ai detenuti sia stato negato il diritto alla consultazione di legali fin dall'inizio del processo giudiziario. Alcuni sono stati detenuti in segreto, ed a volte per i mesi e e' stata negata la visita alle loro famiglie o al mondo esterno.

Circa 2000 persone sono state arrestate dagli attentati di Casablanca del maggio 2003 ed accusate di "attivita' terroristiche", non molto diversamente da Guantanamo ed Abu Ghraib.

Peccato che gli USA avevano la pretesa di esportare la democrazia proprio in Paesi come il Marocco...

by www.osservatoriosullalegalita.org

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