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NOTIZIARIO del 21
novembre 2004
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Siria
: incredibile nuova stagione per la libertà di stampa ?
Si apre forse una nuova stagione per la liberta' di stampa in Siria, Paese dove la censura e' da almeno quarant'anni abbastanza dura e la propaganda di Stato molto energica. E' presto per fare una valutazione a consuntivo, ma il nuovo ministero dell'informazione di Damasco sembra stia cercando di incoraggiare i media piu' critici. E' una sorta di rivoluzione: i giornalisti indipendenti sono in crescita, molti tabu' sono stati infranti, e le minacce di arresto per aver pubblicato materiale critico verso il regime si sono drasticamente ridotte. Sebbene ancora esista la censura, si nota l'attenuazione delle restrizioni e la nuova liberta' data ai giornalisti. Reporter di Al-Arabiya, il canale satellitare in lingua araba, e di giornali libanesi affermano che si tratta di una vera novita'. Sara' forse perche' il nuovo ministro dell'informazione e' Mehdi Dakhlallah, un ex direttore di giornali, la cui politica ha permesso ad esempio il mese scorso l'uscita di un articolo della testata Tishreen con critiche senza precedenti ai servizi segreti siriani (mukhabarat). L'autore, il giornalista indipendente Hakam al-Baba, ha descritto nel testo il trattamento ricevuto dal mukhabarat tre anni fa dopo aver scritto un commento che lamentava la situazione della liberta' di stampa in Siria. Baba scrive di aver trascorso piu' di due settimane nelle mani dell'agenzia e di essere stato interrogato ogni giorno dalle 9 alle 2 e dalle 17 alle 22 con minacce, accuse e richieste di rivelare i propri complici". L'articolo ha ricevuto incredibilmente l'approvazione preventiva del ministro per la pubblicazione in Libano, ma con l'assicurazione che non vi sarebbe stata pubblicazione in Siria, dove e' stato condannato dai sostenitori del regime. La stampa siriana e' stata molto controllata, dalla presa del potere da parte del partito Baath nel 1963. Nel 2002 ottenne la licenza il primo settimanale a proprieta' privata, Abyad wa Aswad (Bianco e Nero), che comincio' piccole critiche al governo. Due anni dopo la Siria ha avuto accesso ai canali televisivi satellitari, potendosi quindi confrontare con le notizie da tutto il mondo, e da allora il numero di giornali stranieri distribuiti in Siria e' raddoppiato. Il vero mutamento si e' pero' avuto da ottobre, con un rimpasto di governo. Lo stesso nuovo ministro degli interni, Ghazi Kenaan, un ex generale dei servizi segreti, commento' che la maggior parte dei Siriani riteneva "illegibile" la stampa locale. Dakhlallah, il nuovo ministro dell'informazione ed ex direttore proprio del giornale del partito, telefono' ai giornalisti chiedendo loro di adotatre un approccio piu' libero, atteggiamento che suscito' sorpresa. Anche le dichiarazioni rese in seguito alla stampa da parte dei membri del governo su vicende che in precedenza venivano taciute hanno segnato una svolta nella liberta' di informazione. In precedenza molti giornali erano banditi non appena vi comparivano servizi critici sulla Siria, Paese che in fatto di diritti umani ha ancora molta strada da fare. In aprile e' stato arrestato Aktham Naisa, avvocato attivista dei diritti civili presidente del Comitato per la difesa della liberta' ed i diritti umani con l'intenzione di deferirlo alla Corte suprema per la sicurezza perche' la sua associazione aveva pubblicato un rapporto annuale sulle violazioni dei diritti umani in Siria. L'arresto e' avvenuto a dispetto delle precarie condizioni di salute dell'uomo, sofferente di cuore, e inoltre gli e' stato impedito di avere un avvocato di sua fiducia per difendersi davanti ad una Corte che - dicono i difensori dei diritti nella regione - usa "un'ampia discrezionalita'" e dalla quale confessioni "estorte sotto dure torture" sono considerate prove. In marzo e in aprile vi erano state violazioni dei diritti contro Kurdi siriani.
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Media arabi: meno censure, crescita della societa'
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