NOTIZIARIO del 20 dicembre 2004

 
     

Turchia in Europa : Bernard Bot , referendum sono minaccia
di Mauro Giannini

Nonostante i toni trionfalistici della Turchia in questi giorni, una minaccia si profila per l'adesione del Paese anatolico alla UE. Lo afferma il ministro degli esteri olandese Bernard Bot, il quale ha detto ieri che il referendum previsti in Francia ed in Austria potrebbero compromettere seriamente la candidatura turca nell'Unione Europea.

Il ministro del Paese che detiene attualmente la presidenza UE pro tempore, ha affermato alla televisione olandese che "il rischio e' grande e lo trovo spiacevole. In un certo qual modo, le regole del gioco sono state cambiate durante la partita".

I 25 hanno infatti deciso venerdi' a Bruxelles di aprire nel prossimo ottobre i negoziati con la Turchia per l'adesione all'Unione, ma Francia e Austria, dove l'opinione pubblica e' attualmente per lo piu' ostile alla Turchia nell'UE, hanno decisio di indire dei referendum.

Una vittoria del no in queste consultazioni, influenzando i governi dei due Paesi, segnera' la sorte della candidatura turca. Bot ha dichiarato che gli sembra ingiusto indire referendum vincolanti sull'adesione turca, non essendo mai stata prevista prima tale possibilita'.

Anche la questione del riconoscimento solo indiretto del governo greco di Cipro e' spiaciuto ad alcuni Stati dell'Unione che gia' non erano entusiati del nuovo arrivato. Anche i singoli governi si dividono. In Italia, la lega Nord chiede il referendum e scende in piazza contro l'adesione della Turchia ed inneggia alle radici cristiane d'Europa.

Interrogato sulla contraddizione apparente fra la convinzione di una parte dell'opinione pubblica europea e le decisioni dei governi d'Europa, Bernard Bot ha detto che la decina d'anni di negoziati a venire con Ankara permettera' ai cittadini europei di avere un'immagine piu' corretta della Turchia, ed alla Turchia di adattarsi all'UE.

Quanto alla questione delle frontiere geografiche dell'insieme europeo, il ministro ha detto che le porte sono aperte per l'Ucraina.

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Turchia si, Turchia no