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NOTIZIARIO del 24
novembre 2004
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Nucleare
, non proliferazione : summit Paesi Asia Pacifico Oggi a Canberra si tiene il summit dei 19 paesi della Proliferation Security Initiative contro le armi di distruzione di massa nell'Asia-Pacifico, il secondo ospitato dall'Australia. Non sono pero' mancate le polemiche. La PSI, costituita su iniziativa di George W. Bush, si prefigge lo scopo di combatterere il traffico di armi pericolose da parte dei cosiddetti stati canaglia o di terroristi, usando le autorita' esistenti, nazionali e internazionali. Il ministro delle difesa australiano Robert Hill, aprendo i lavori si e' appellato agli Stati partecipanti perche' si impegnino sempre piu' nella lotta al terrorismo, ma appare evidente che uno dei principali obiettivi della conferenza e' contrastare le ambizioni nucleari della Corea del Nord. Tuttavia proprio in questi giorni Greenpeace accusa l'Australia di doppi standard sulla proliferazione nucleare. Hill risponde dicendo che Canberra potrebbe "innocentemente" esportare tecnologie nucleari correlate con programmi per armi di distruzione di massa, ma non ha specificato di quali prodotti potrebbe trattarsi. Il ministro della difesa ha invece chiesto ai delegati asiatici riuniti di controllare le loro esportazioni i caso di prodotti che possano essere usati sia per scopi pacifici che per la costruzione di armi. Ma la doppia "morale" nucleare riguarda per altri versi molti Paesi occidentali, segnatamente gli Stati Uniti, che dispongono di testate nucleari ma puntano a bloccare i progetti altrui a base di uranio aricchito. Fra gli Stati nel loro mirino, oltre all'asiatica Corea del Nord, anche l'Iran, il cui alleato nucleare, la Cina, non partecipa invece alla PSI.
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Nucleare: Iran e Cina a braccetto contro gli USA
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