NOTIZIARIO del 19 novembre 2004

 
     

Internet e pedofilia : smantellate le reti , chi sono le vittime ?
di Mauro Giannini

Giovane, di buona cultura, decisamente insospettabile: e' questo l'"identikit" del pedofilo che naviga sul web a caccia di bambini. Questo il profilo tracciato da Maria Burani Procaccini, presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia, in occasione della presentazione del secondo rapporto di Save the Children.

Una comunita' virtuale italiana di pedofili su Internet e' stata scoperta in questi giorni dalla polizia postale di Catania con una operazione che vede indagate 15 persone. L'inchiesta ha forse permesso di individuare tutti i membri italiani iscritti alla comunita' virtuale, costituitasi circa un anno fa con un sito posto su un server all'estero. Perquisizioni dei luoghi di lavoro e delle abitazioni degli indagati si sono avute a Roma, Catania, Cagliari, Lucca, Modena, Chieti, Bologna, Genova, Brescia, Pavia e Trento.

Si tratta di un fenomeno oggi molto diffuso. Nel mondo si e' avuta negli ultimi 15 anni una crescita del 1500%, e dal 2001 ad oggi l’Interpol ha raccolto 250.000 immagini pedo-pornografiche, mentre anche all'estero si sono avute operazioni di smantellamento di reti pedofile. La piu' massiccia di queste si e' avuta lo scorso anno ad opera della Gran Bretagna, con migliaia di indagati.

In Italia solo due settimane fa i Carabinieri avevano condotto in collaborazione con l'I.C.E. - una speciale forza di polizia statunitense qualificata nel contrasto del crimine informatico - un'operazione che ha consentito di smantellare un'organizzazione che gestiva oltre 50 siti pedofili su Internet, denunciando 96 persone in 13 regioni d'Italia.

A giugno era stata conclusa, sempre ad opera dei Carabinieri, un'altra operazione analoga, che aveva portato a 6 ordinanze di custodia cautelare e 62 indagati in tutta Italia su impulso del Nucleo investigativo telematico (Nit) della Procura della Repubblica di Siracusa. A febbraio era stata la Polizia postale a scoprire in internet e bloccare un'altra rete pedofila, questa volta con base a Catania, con perquisizioni ed interrogatori in ben 22 citta' italiane.

Tuttavia, nonostante l’attivita' di contrasto delle Forze dell’Ordine e le segnalazioni di Don Di Noto e di altri operatori che hanno portato ad una flessione nel numero di siti pedo-pornografici residenti su server italiani, solo 300 dei minori rappresentati nelle immagini trovate dall'Interpol in tutto il mondo sono stati individuati.

Come pero' sottolinea Roberta Cecchetti, coordinatrice del Progetto Stop-It, "la pornografia minorile e' la prova dell’abuso sessuale su un bambino, la registrazione visiva di un crimine commesso. Per questo e' necessario fare tutti gli sforzi per cercare d’individuare il minore vittima, interrompere l'abuso in corso ed offrirgli tutto il sostegno necessario per il suo recupero psicologico".

Se ne e' parlato ieri presso la Sala del Cenacolo della Camera con la presentazione del secondo rapporto dell'organizzazione internazionale Save the Children "Pedo-pornografia: chi sono le vittime e quali i rischi su Internet?", risultato di due anni di attivita' del progetto Stop-It.

Nella conferenza di presentazione si e' parlato del fenomeno della pedo-pornografia in Italia, ma anche dei mezzi per identificare le vittime e dei possibili strumenti di prevenzione e sicurezza per i bambini che navigano in internet. Uno di questi e' sicuramente che i bambini siano seguiti anche con discrezione da un adulto, genitore o insegnante, nelle loro ricerche on line.

Intanto, in Commissione bicamerale per l'infanzia si sta lavorando a ritmo serrato sul rapporto Internet-Minori e sulla pedo-pornografia. "Lo stiamo facendo, collaborando con le forze di polizia", assicura Burani Procaccini.

Crescita del 1500% in 15 anni. Ma sono azioni... pedofile

Speciale diritti umani


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