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NOTIZIARIO del 29
ottobre 2004
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Firma
Costituzione UE : Ciampi parla ancora di Europa Il presidente Carlo Azeglio Ciampi e' tornato a parlare di Europa oggi in occasione del brindisi dei Capi di Stato e di governo dell'Unione Europea riunitisi a Roma per la firma della Costituzione Europea. Il tema dell'Europa come soluzione dei problemi dei singoli Stati e come interlocutore significativo dell'ONU dal punto di vista istituzionale, e dei Paesi del Mediterraneo dal punto di vista culturale, e' sempre stato caro al Capo dello Stato. Inoltre spesso il presidente ha indicato la centralita' del ruolo europeo per la stabilita' e la pace mondiali e per la lotta al terrorismo. Il 10 maggio di quest'anno, intervenendo su pace e poverta' il presidente aveva detto: "La pace ed il progresso possono essere assicurati solo attraverso una rafforzata volontà di dialogo e di cooperazione fra le nazioni. L'Unione Europea ha realizzato uno spazio di stabilità e di prosperità in un quadro di valori condivisi; è diventata un moltiplicatore di pace nel mondo". Il 3 gennaio, rivolgendosi al Papa in merito al diritto internazionale, il capo dello Stato osservava che "Solo la determinazione degli Stati di lavorare insieme, la costanza dei comportamenti, la trasparenza del linguaggio, il rispetto degli impegni assunti consolideranno un ordine internazionale fondato sulla dignità della persona umana..... solo il Diritto e non la sopraffazione o lo scontro può dare speranza e fiducia alla comunità internazionale." Il 21 aprile, parlando del ruolo dell'Unione Europea per la soluzione dei problemi dell'Iraq nell'ambito di un rafforzamento dell'ONU, il presidente Ciampi aveva chiarito: "La complessità della situazione internazionale sollecita ad anticipare, in attesa dell'entrata in vigore del nuovo assetto istituzionale, la messa in opera di una politica estera comune......Anche la forza economica e quella militare dell'Europa sono necessarie, non come fattore di contrapposizione, ma come elemento stabilizzatore, insieme ai partners atlantici, della Comunità internazionale." Il presidente della Repubblica sottolineva che "i nuovi Stati membri non aderiscono infatti né ad una zona di libero scambio, né ad una alleanza fra Stati di tipo tradizionale, bensì ad un progetto politico senza precedenti basato su una forte condivisione di sovranità" e sollecitava l'approvazione della Costituzione europea. Egli notava che "l'Europa a 25 potrà sviluppare azioni incisive solo in un quadro istituzionale rafforzato, che le garantisca pienezza di poteri, più agevoli procedure decisionali, credibilità e autorevolezza sulla scena internazionale", ammonendo infine che l'Unione Europea viene costruita non "contro" qualcuno (e citava esplicitamente gli USA) soggiungeva che "La coesione europea è essenziale anche per rafforzare la capacità di agire delle Nazioni Unite". Nel discorso odierno, rivolgendosi a Capi di Stato e di Governo, Ministri degli esteri ed altre autorita', il presidente ha ricordato come "quarantasette anni fa fu firmato a Roma, in Campidoglio, nella sala degli Orazi e dei Curiazi, il Trattato istitutivo delle Comunità Economiche Europee." Oggi nella stessa Sala e' stato sottoscritto il Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa. "E' l'atto di nascita di una Unione politica, non solo economica e sociale - ha detto il presidente - un evento unico nella storia del nostro continente, una svolta nella storia dell'umanità. La Costituzione unisce i popoli europei in un nuovo vincolo; dà sostanza alla cittadinanza europea. Consente loro di riconoscersi, attraverso la Carta dei Diritti Fondamentali, in un'unica comunità di valori. E' incitamento e sostegno a perseguire la méta di una rafforzata integrazione con immutata determinazione." Il Capo dello Stato ha aggiunto che "nella prima metà del XX secolo, la civiltà dell'Europa fu prossima a distruggersi. L'Atto che avete oggi sottoscritto ci allontana definitivamente da quell'abisso di tragiche guerre intestine; gli spettri degli anni trenta non torneranno a turbare le menti delle generazioni future. Oggi l'Europa, che con i suoi conflitti diede origine a due guerre mondiali, è diventata una vera comunità di popoli; uno spazio di pace e di libertà; un modello per il mondo. Consolidare i nostri valori fondamentali, contribuire ovunque alla pace è anche l'unico modo per difendere gli interessi comuni, per esercitare le nostre responsabilità." Rilevando che "da soli, i singoli Stati europei non sono in grado di farlo. Può, e deve, farlo con autorevolezza l'Unione Europea liberamente voluta da 25 Stati, 450 milioni di cittadini, retta da comuni istituzioni democratiche operanti con regole basate su un equilibrio dinamico tra cooperazione intergovernativa e sovranità condivisa" il presidente ha sottolineato che "oggi come ieri devono guidarci gli ideali e i valori che ispirarono i Padri Fondatori." A giudizio del Capo dello Stato, "senza una visione ideale, nessuna delle sfide che incalzano l'Unione può essere affrontata. Senza ideali, non potremo trovare risposta ai problemi fondamentali per il comune futuro: al nostro interno, il funzionamento di un modello economico-sociale equo e competitivo; nel mondo, lo sradicamento del terrorismo, il dialogo fra culture, il rafforzamento della convivenza, il superamento dell'intollerabile divario Nord-Sud. La Costituzione aiuterà a maturare in tutti i cittadini la coscienza di una solida identità europea, e con essa la volontà di affrontare insieme il futuro. Sta ora a noi diffonderne la conoscenza, soprattutto tra i giovani. Essi hanno già acquisito con naturalezza la nuova realtà europea e la vivono intensamente nel lavoro, negli studi, nei viaggi, nello sport." "Ma - ammonisce Ciampi - il nostro compito non è finito. Si impone ora la rapida ratifica del Trattato costituzionale; l'impegno di conformare pienamente i comportamenti nazionali agli obblighi europei, oggi solennemente assunti dai governi. Scriveva all'inizio del XIX secolo il filosofo e patriota Vincenzo Cuoco "Alla felicità dei popoli sono più necessari gli ordini che gli uomini". Gli "ordini", le istituzioni oltrepassano i limiti delle generazioni. Ma a rendere vitali le istituzioni occorrono gli uomini, le loro passioni civili, la loro determinazione di far contare la loro voce nel mondo: la nostra voce europea." Si apre ora il dibattito sul referendum per l'approvazione della Costituzione, che alcuni Paesi hanno gia' decisio di indire, mentre in Italia e' stata appena proposto dalla Lega.
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