NOTIZIARIO del 05 ottobre 2004

 
     

Turchia : rapporto di Günther Verheugen alla commissione UE
di Mauro Giannini

Oggi il commissario all'allargamento dell'Unione Europea Günther Verheugen presenta il rapporto sulla Turchia su cui si basera' la decisione se aprire o no i negoziati che sara' presa nel vertice europeo del 17 dicembre.
Secondo le prime indiscrezioni, il documento sottolinea una sostanziale convergenza della Turchia con gli standard democratici europei, ma continua a ritenere preoccupante l'aspetto del rispetto dei diritti umani.

E' probabile dunque che la Commissione Europea dia il via libera ai negoziati per l'adesione della Turchia all'Unione con una serie di clausole vincolanti fra cui una di salvaguardia che permettera' di bloccare i negoziati nel caso di eventuali gravi manchevolezze da parte della Turchia. Il futuro commissario per l'allargamento Olli Rehn ha detto che l'Unione Europea "non esitera'" ad usare le nuove clausole.
Il vicepremier e ministro degli esteri turco Abdullah Gul ha reagito a queste indiscrezioni commentando che ci sono regole di solito uguali per tutti e che Ankara non accettera' nessuna condizione speciale.

Due giorni fa il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder aveva dato il suo pieno appoggio al governo di Ankara, parlando in modo molto positivo del premier turco Recep Tayipp Erdogan che si era recato in visita a Berlino e commentando che "il primo ministro ha messo in atto una serie di riforme che lo fanno entrare a pieno merito tra i piu' grandi statisti mondiali".
Al giudizio non e' probabilmente estraneo il fatto che in Germania vi e' la comunità turca tedesca piu' numerosa d'Europa e che Berlino e' il primo partner economico di Ankara con un volume di affari di oltre 14 miliardi di euro.

Nella capitale tedesca Erdogan ha spiegato che l'unico obiettivo possibile per il suo Paese e' l'adesione all'Unione europea. Il premier turco ha ricevuto a Berlino anche un premio quale "Europeo dell'anno".

Francia e Germania condividono la stessa opionione - secondo quanto affermato dal premier tedesco - dato che l'ingresso della Turchia garantirebbe maggiore sicurezza all'Europa, ma il presidente francese Jacques Chirac vuole un referendum sull'adesione del Paese anatolico.

Chirac ha spiegato che "nel quadro della riforma costituzionale, necessaria per adottare il trattato costituzionale europeo ho chiesto al governo francese di introdurre una disposizione, per garantire, che a partire di una certa data - cioe' prima dell'adesione o della questione dell'ingresso della Turchia - i francesi siano interrogati".
E cio' "non attraverso la procedura parlamentare, ma obbligatoriamente per questa adesione, attraverso un referendum". L'esito della consultazione si annuncia molto incerto.

Sul dossier Turchia si sono avute anche alcune polemiche, dato che a Bruxelles il commissario all'allargamento Verheugen e' stato accusato di essere influenzato dal suo partito al fine di dare un parere positivo sull'adesione di Ankara ma si e' difeso affermando di aver valutato la situazione personalmente ed avere una personale responsabilita' sui suggerimenti che dara' in merito.

Alcune resistenze europee si sono attenuate dopo l'abolizione della pena di morte lo scorso anno, e soprattutto l'approvazione, da parte del parlamento turco, del nuovo codice penale che prevede diversi punti sul rispetto dei diritti umani ed ha eliminato il controverso tema dell'adulterio come reato.

La Commissione Europea si prepara ad annunciare oggi che anche la Romania e la Bulgaria avranno i requisiti per entrare nell'Unione, se concluderanno entro i tempi le riforme concordate. Il rapporto esecutivo pero' contiene una clausola di salvaguardia che consentira' di prorogare di una anno l'ingresso del Paese inadempiente.

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