NOTIZIARIO del 22 settembre 2004

 
     

Incontro fra Silvio Berlusconi e primo ministro della Thailandia
a cura di Giulia Alliani

Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, incontrera' oggi alle ore 13 a Palazzo Chigi il Primo Ministro del Regno di Thailandia, Thaksin Shinawatra. I due premier discuteranno un rafforzamento dei legami economici, turistici e culturali.

Fra il primo ministro italiano e quello thailandese esistono molti parallelismi ed alcune affinita', sottolineati in passato dai giornali britannici e rafforzati dalle cronache riportate dalla stampa locale (vedi articolo precedente). In particolare il primo ministro tailandese si e' trovato nella bufera piu' volte per questioni attinenti la gestione delle comunicazioni radiotelevisive e per questioni attinenti presunte corruttele.

La famiglia di Shinawatra e' accusata di un controllo eccessivo delle comunicazioni televisive. La questione della privatizzazione della televisione statale e l'accusa di una gestione poco trasparente da parte dell'amministrazione ha costretto Thaksin ad intervenire di persona, talvolta contro membri della sua famiglia Sembra che ad alcune societa' televisive tailandesi siano state impedite le trasmissioni via satellite consentite invece alle societa' estere e il governo abbia giustificato questa scelta con la necessita' di istituire preventivamente una Commissione Nazionale per le Teletrasmissioni.

Tuttavia vi e' un'indagine in corso sui canoni di affitto delle 500 stazioni radio statali gestite da Forze Amate, dalla Polizia Nazionale e dall'Organizzazione per la Comunicazione di massa della Thailandia, con l'ipotesi che parte del denaro non finiscano nelle casse dello Stato. Si vuole stabilire quale ne sia la destinazione. Il premier tailandese ha allora sospeso la privatizzazione di una televisione appartenente all'Esercito ed il cui presidente e' cugino del primo ministro, ed ha varato un'inchiesta chiedendo alla commissione di stabilire se il cugino abbia violato le leggi che regolano il settore. Un altro suo cugino, Sonpob Shinawatra, ha ottenuto la concessione per l'offerta di programmi televisivi a Channel 11, ma il premier ha dichiarato alla stampa di non sapere della parentela.

In un articolo pubblicato il 7/9/2004, il "Bangkok Post" asserisce poi che "Supinya Klangnarong, attivista del movimento per la riforma dei media, (accusata di diffamazione per aver sostenuto che un'azienda di media e comunicazione, guidata dalla famiglia del PM Tailandese Thaksin, aveva beneficiato delle politiche messe in atto dallo stesso Thaksin), potrebbe trarre vantaggio dal difficile momento politico in cui si trova il Primo Ministro." Il fatto e' - dice il giornale - che "Thaksin desidera restare al potere" e quindi non vuole rovinare la propria immagine.

Secondo la Reuters del 6 settembre, "alcuni giornalisti si sono tuttavia lamentati che quelli fra loro che sono considerati di disturbo hanno perso il lavoro da quando Thaksin e' al potere. L'Associazione dei Giornalisti Tailandesi cita piu' di 20 casi, negli ultimi tre anni, in cui dei giornalisti sono stati licenziati o trasferiti o si sono visti modificare il lavoro per tenere tranquillo il Governo. La difesa di Supinya [l'attivista accusata di diffamazione] sostiene che giornalisti ed editori lavorano "in un clima di terrore", che scoraggia le critiche al Governo in carica e al partito di maggioranza."

Il Bangkok Post commenta che "il Tribunale ha fatto quello che ci si aspettava, liberando su cauzione Supinya ed i coimputati del giornale Thai Post, che aveva pubblicato quanto da lei dichiarato. Se il Tribunale non avesse deciso in questo senso, avrebbe suscitato dei dubbi sulla propria imparzialita', dal momento che persone accusate di reati molto piu' gravi hanno ottenuto tale privilegio". "Gli imputati rischiano due anni di prigione" e "in una causa civile separata, l'azienda fondata dal primo ministro ha chiesto i danni per una cifra pari a 400 milioni di baht".

Il caso e'stato criticato da Amnesty International, da Human Rights Watch, dalla Asia Human Rights Commission e dalla Southeast Asia Press Alliance. Secondo la Reuters "il mese scorso la Commissione Tailandese per i Diritti Umani, in un puntuto rapporto, metteva in guardia contro una montante "cultura autoritaria", favorita da Thaksin, che si serve della sua posizione per reprimere i media critici nei suoi confronti, mettendo a rischio i loro introiti pubblicitari o reclutando amici che li comprino." Il Bangkok Post sottolinea che "il primo ministro, com'e' suo stile, ha dato poca importanza alle organizzazioni internazionali, raccomandando di non prestare indebita attenzione ai loro commenti, dicendo che l'importanza che rivestono e' dubbia, e i Tailandesi non ne sono dipendenti per quanto riguarda le loro fonti di sopravvivenza".

Shinawatra si e' invece preoccupato dei suoi possibili elettori. Il giornale commenta che "solo pochi giorni prima [il partito di Thaksin] aveva subito un'umiliante sconfitta alle elezioni per il governatore di Bangkok. Il risultato era visto soprattutto come un voto contro il governo..." La cosa avrebbe potuto ripetersi alle elezioni generali di febbraio se fosse stata suscitata la reazione negativa della "classe media, colta, che e' particolarmente sensibile al problema della liberta' di stampa e disapprova i conflitti di interesse."

Altra accusa al governo tailandese e' quella di corruzione. The Nation del 18/09/04 riporta che "Una fonte sostiene che ieri il Primo Ministro Thaksin Shinawatra ha dato istruzioni ai membri del governo perche' evitino di accettare offerte in denaro, anche da possibili sostenitori del partito, esprimendo il timore che la popolarita' del Governo possa risultarne ulteriormente deteriorata. L'editto di Thaksin e' stato pronunciato ieri durante la speciale riunione a porte chiuse che si e' tenuta nella sede del Governo per preparare il lancio di una 'guerra alla corruzione'. Il premier ha anche raccomandato ai membri del Governo di accertarsi che i loro ministeri siano a prova di irregolarita'."

Il giornale riporta che "sempre secondo la stessa fonte il Primo Ministro sta facendo il possibile per assicurarsi che tutto sia in perfetto ordine nella sua casa nell'approssimarsi delle elezioni di febbraio. Ha avvertito i Ministri di usare cautela per evitare di danneggiare ulteriormente la reputazione del Governo, che ultimamente e' stato oggetto di attacchi. Secondo la fonte i membri del Governo sono stati invitati a mettere in atto piani anti-corruzione nei loro ministeri. Dopo la riunione, che e' durata piu' di un'ora, il vice-Premier Vishanu Kruangam ha dichiarato che l'inizio della guerra alla corruzione e' programmato per il 30 settembre invece che per il 3 ottobre, come Thaksin aveva precedentemente stabilito. Vishanu ha aggiunto che il lancio e' stato anticipato per farlo coincidere con un rapporto anti-corruzione alla Commissione Nazionale contro la Corruzione il 30 settembre."

Il 21 settembre lo stesso giornale riportava che Thaksin era "arrabbiatissimo per gli articoli di stampa sulla sua raccomandazione a proposito dei contributi per la campagna elettorale." Il vice-Primo Ministro Vishanu Kruangam avrebbe "criticato duramente i membri del Governo che avevano lasciato trapelare la notizia della raccomandazione rivolta dal Primo Ministro, durante una riunione a porte chiuse, in merito ai contributi per la campagna elettorale. "E' la dimostrazione del fatto che non sanno come ci si deve comportare. Adesso che abbiamo messo alla prova la loro sensibilita', sappiamo che per il futuro dovremo fare molta attenzione. Non che fosse una riunione con caratteristiche di particolare segretezza, ma se si parla solo fra membri del Governo, senza estranei, vorra' ben dire qualcosa" ha dichiarato Vishanu."

Il giornale prosegue aggiungendo che "fonti informate hanno riferito che il Primo Ministro Thaksin Shinawatra era cosi' adirato che ha ordinato un'inchiesta per scoprire quale Ministro ha spifferato la notizia della raccomandazione. Alcuni organi di stampa riportavano che Thaksin aveva dato ordine ai membri del Governo di non usare prima delle elezioni il suo nome o quello della sua famiglia per sollecitare contributi alla campagna elettorale. Ieri Thaksin ha smentito la notizia, dicendo che aveva solo detto ai Ministri di valutare insieme a lui qualsiasi iniziativa intendessero prendere prima delle prossime elezioni. Ha dichiarato che intendeva semplicemente ricordare ai membri del Governo di comportarsi in modo cauto: l'opposizione, invece, aveva tentato di rappresentarlo come se stesse sulla difensiva a proposito di presunte richieste di contributi."

Secondo il giornale il vice primo ministro ha "spiegato che Thaksin voleva semplicemente rassicurare i ministri che il Thai Rak Thai, il partito di maggioranza, aveva fondi sufficienti per la campagna elettorale, e che, quindi, non dovevevano ripetere gli errori commessi dai precedenti governi, macchiati dal sospetto di aver sollecitato contributi verso la fine del loro mandato." La preoccupazione del primo ministro era mettere in evidenza che non si erano gia' verificati episodi di tentata corruzione, ma, aggiunge la testata riportando le parole del vicepremier "la raccomandazione era stata fatta con lo scopo di scoraggiare chiunque potesse prendere in considerazione un simile comportamento" ha detto il vice-Primo Ministro."

Secondo il giornale "il Ministro della Giustizia Pongthep Thepkanjana ha detto che il pubblico non dovrebbe dare giudizi frettolosi su questioni politiche prima che sia messa a disposizione una sufficiente quantita' di informazioni. 'Credo che, nel corso del periodo precedente le elezioni, il pubblico sara' sommerso da informazioni, ma dovra' essere cauto prima di trarre qualsiasi conclusione' ha dichiarato. Nel frattempo il deputato democratico Kobsak Sabhavasu ha rivolto una petizione alla SEC perche' indaghi sui dirigenti della Thai Airways International a proposito di cinque progetti di contratto per forniture."

A dispetto delle accuse e dei sospetti, il consenso di Shinawatra e' molto ampio, potendo contare su successi di gestione che rendono quella della Tailandia un'economia forte ed uno dei motori propulsivi di tutto il Sud-Est Asiatico.

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