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NOTIZIARIO del 16
settembre 2004
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La
carovana della pace , un percorso condiviso Partita il 7 settembre, la carovana della pace giungera' il 18 e 19 settembre alle Basiliche Paleocristiane di Cimitile (Nola – NA) e Pomigliano d’Arco (NA) dove concludera' il suo cammino. La carovana, organizzata dalla Famiglia missionaria comboniana, e' in realta' la congiunzione di tre percorsi che vedono la partecipazione di don Luigi Ciotti, mons. Giancarlo Bregantini, Beppe Grillo, Giulio Albanese, Giuliana Martirano. Le tre carovane sono la carovana sud, partita il 7 settembre da S. Maria di Leuca e Alessano (LE) (città natale di don Tonino Bello) e tocca Mesagne (BR), Palagiano (TA), Taranto, Rossano Calabro (CS), Locri (RC), Licata / Agrigento, Palermo, la NordEst-Adriatico che incontra Gorizia, Treviso, Cesena, Jesi, Teramo, la NordOvest-Tirreno, con tappe a Varese, Torino, Modena, S.Martino a Mensola (FI), Roma. La carovana vuole essere anche un percorso d'incontro fra le comunita' cristiane e la societa' civile "per raccogliere testimonianze e impegni concreti per la pace", come nelle parole degli organizzatori. I promotori affermano di credere in un millennio senza esclusi in cui la societa' civile e la chiesa "devono mettersi al servizio del bene comune, del diritto internazionale e della costruzione attiva della pace: un cammino di spiritualita' e di liberazione nonviolento, iniziando sempre dalle periferie. Per questo le Carovane della Pace ripartono dai confini della nostra Italia, luoghi di incontro e non barriere di divisione." I Padri missionari comboniani si sono distinti in questi anni per le loro denunce contro la militarizzazione e per gli appelli alle gerarchie ecclesiastiche affinche' premessero per la pace e per la difesa dei diritti umani in questo momento di gravi conflitti mondiali. L'impostazione comboniana e' rispettosa dell'altro, della sua individualita' e religione, e mira alla conversione religiosa solo con l'esempio, la condivisione e il sacrificio missionario, dunque come libera scelta. L'impegno e' infatti soprattutto quello di aiutare e condividere. In tale ottica un dialogo con la societa' civile laica e perfino agnostica, ma impegnata civilmente e desiderosa di operare per la pace e per "la legalita' e la giustizia come base fondamentale per la convivenza civile e umana", e' possibile ed anche auspicabile per unire le forze. by www.osservatoriosullalegalita.org _____________ I
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i sacerdoti scrivono ai Vescovi: fratelli, la pace
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