NOTIZIARIO del 18 luglio 2004

 
     

Giustizia e informazione : telecamere al processo
di Giulia Alliani

Era dai tempi del processo al Dottor Crippen che una macchina fotografica non poteva entrare in un tribunale inglese.

Sui giornali non erano mai comparse foto dei processi, ma solo i disegni degli "artisti dell'aula", eseguiti a memoria, dopo l'udienza, perche' la regola, codificata nella sezione 41 del Criminal Justice Act del 1925, considerava "offesa alla corte" qualsiasi rappresentazione del processo, eseguita all'interno dell'aula, che non fosse uno schizzo frettoloso.

La legge del 1925 non si riferiva alle Corti d'Appello ed e' quindi stato possibile per il Dipartimento per gli Affari Costituzionali decidere l'avvio di un progetto pilota che permettera' alle telecamere di entrare, per la prima volta, proprio nelle aule delle supreme Corti d'Appello, quella del Lord Chief Justice e quella del Master of the Rolls.

Le pressioni delle reti televisive per poter riprendere i processi piu' seguiti dal pubblico si sono fatte sempre piu' frequenti: ormai non ci sono piu' soltanto i disegni sui giornali, ma i verbali delle udienze vengono recitati in TV da attori professionisti, giorno per giorno, e i teatri propongono drammi incentrati sui processi piu' famosi.

Il Ministro deve aver pensato che tanto valeva offrire "the real thing" e ha acceso il semaforo verde: nei prossimi sei mesi si svolgera' un esperimento in cui verranno pero' adottate tutte le possibili e opportune precauzioni.

Niente riprese di testimoni e imputati. Le telecamere filmeranno solo giudici e avvocati, dell'accusa e della difesa. Due le maggiori preoccupazioni: la prima sta nel timore di intimidire i testimoni, che, ansiosi per la presenza della macchina da presa potrebbero rendere testimonianze meno attendibili. La seconda nel sospetto che alcuni avvocati potrebbero decidere di recitare una parte a beneficio delle telecamere.

Tutti d'accordo invece sull'aspetto positivo, costituito dalla possibilita' offerta al pubblico di vedere come si fa giustizia, non solo di sapere che si fa giustizia.

In questa prima fase le riprese verranno sottoposte integralmente al giudizio dei soli addetti ai lavori, mentre non e' ancora sicuro che alcuni stralci possano essere proposti al pubblico nel corso delle notizie dei telegiornali. Se i filmati supereranno il test degli esperti e' probabile che l'esperimento prosegua.

Saranno allora i giudici che presiederanno i singoli processi a decidere, dopo aver ascoltato gli eventuali pareri delle parti, se permettere le riprese oppure no.

by www.osservatoriosullalegalita.org

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