NOTIZIARIO del 04 febbraio 2004

 
     

La BBC ha fatto solo il suo dovere.
Parola di Boris Johnson

di Giulia Alliani

In questi giorni Boris Johnson - esponente del Partito Conservatore e Membro del Parlamento britannico, piu' noto come direttore di The Spectator - che fu favorevole alla guerra in Iraq, e' molto arrabbiato. Ce l'ha con Tony, Tony Blair. E sostiene, in un articolo sul Telegraph, che la BBC ha fatto il suo dovere, checche' ne dica il giudice Hutton.

Johnson e' uno dei due giornalisti inglesi cui lo scorso settembre Berlusconi concesse la famosa intervista sui magistrati antropologicamente diversi. Soprattutto Farrell - giunto appositamente in Sardegna con un aereo proveniente da Predappio, dove vive - aveva poi goduto del suo quarto d'ora di celebrita', ma era rimasto un po' sconcertato dai tentativi del suo intervistato di attribuire ad inesistenti bottiglie di champagne il tenore delle proprie risposte. Berlusconi era sceso un po' nella sua considerazione (che era altissima), proprio per via di quelle ingiuste smentite. Boris Johnson, il direttore dello Spectator, aveva invece assunto un atteggiamento un po' ironico nel pezzo introduttivo all'intervista, condito con alcuni gustosi commenti.

Oggi Johnson sostiene che il giornalista Andrew Gilligan, che aveva realizzato per la BBC il servizio sul sexing-up del dossier sulle armi di Saddam, aveva veramente tra le mani una storia in esclusiva da raccontare, e andrebbe quindi reintegrato nella sua posizione.

"Blair, invece, eccolo di nuovo" si lamenta Johnson "L'esplosivo se l'e' portato via il vento, la polvere si posa, e dal cratere esce furtivamente il Primo Ministro, con un sorriso smagliante: un cenno condiscendente ai peones plaudenti, un colpetto per allontanare un pelucco inesistente dalla manica della giacca griffata Paul Smith, assolutamente perfetta, e via, con la massima noncuranza, verso Downing Street. Davvero incredibile. Un incrocio tra Houdini e un'anguilla. Quasi disumano nella sua inafferrabilita'. "

"Inchiodare Blair equivale al tentativo di puntare della gelatina su un muro. Ci avevano ripetuto per settimane che Hutton l'avrebbe fatto fuori, che era destino, come la collisione del Titanic con l'iceberg. E invece il giudice ha deciso che Blair si e' comportato in modo onorevole e onesto. Blair, Hoon (min. della difesa), Scarlett (capo dell'Intelligence), su di loro una mano di bianco, due, tre, come in un appartamento in multiproprieta'."

" Hutton in preda ad una cecita' di proporzioni nelsoniane. E se vogliamo fare un paragone con una nevicata, eccone una piu' abbondante di quelle himalaiane. Si sapeva che, secondo il documento citato da Blair il 24 settembre 2002 , le armi di distruzione di massa potevano essere pronte nel giro di 45 minuti. Poi pero' si era saputo che tutti questi depositi di armi biologiche e chimiche Saddam non li aveva, e non aveva nemmeno la possibilita' di lanciarle in 45 minuti."

Una cosa pero' non la sapeva nessuno: la storia dei 45 minuti era stata inclusa nel documento nonostante i timori di Brian Jones, il piu' anziano e il piu' esperto dei funzionari della Difesa che si occupavano di armi di distruzione di massa. Il 19 settembre Jones aveva discusso il dossier con David Kelly, che aveva suggerito una serie di correzioni. Ma, a quel punto, il parere degli esperti non contava piu' molto. I capi dell'Intelligence, e principalmente John Scarlett, erano in contatto costante con Downing Street e stavano conducendo una trattativa sul testo del dossier.

Le proteste dei funzionari di grado inferiore furono ignorate. Uno di loro, il 20 settembre, si senti' in dovere di scrivere: "La bozza comprende ancora un certo numero di affermazioni che non sono supportate da prove in mio possesso..." Nonostante la riluttanza di Jones, Kelly, e altri, la bozza con le parole puo' essere in grado di dispiegare armi....in 45 minuti era troppo debole secondo Alastair Campbell, che quindi ottenne venissero eseguite varie modifiche al testo.

Al pubblico e al Parlamento vennero propinate - secondo Johnson - delle motivazioni a favore della guerra che (a) non riflettevano l'opinione di coloro che erano veramente in possesso delle informazioni sulle armi irachene: e (b) erano molto colorite in alcuni punti-chiave grazie all'intervento di Campbell. Nessuno di questi fatti sconcertanti sarebbe venuto alla luce, se non fosse stato per Andrew Gilligan.

"Non e' necessario essere contrari alla guerra - dice Johnson - e io ho appoggiato la cacciata di Saddam - per capire che si trattava di notizie che valeva la pena di riportare. Cio' che rende criticabile la condotta del Governo non e' il semplice fatto che abbia negato la storia, ma che ne abbia trovato la fonte e l'abbia esposta al pubblico, nella speranza che si rivelasse di aiuto nello smentirla. Non essendo in grado di negare la storia, ma in grande imbarazzo a dover ammettere di esserne stato all'origine, Kelly si uccise." .

by Bollettino Osservatorio

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