NOTIZIARIO del 26 aprile 2004

 
     

Guerra al terrorismo: Guantanamo all'inglese?
di Giulia Alliani

In Inghilterra, la Special Immigration Appeal Commission (SIAC) ha emesso una sentenza che, dietro cauzione, ha posto agli arresti domiciliari, per motivi di salute mentale, un Algerino di 35 anni sospettato di avere "aiutato attivamente" terroristi legati alla rete di Osama Bin Laden.

Secondo la commissione d'appello l'uomo, detenuto dal dicembre 2001, aveva sviluppato sintomi psicotici. La reazione del Ministro degli Interni, David Blunkett, non si e' fatta attendere, e il Ministro si e' impegnato a introdurre nuove leggi per impedire ai giudici di mettere in liberta' i soggetti sospettati di terrorismo.

Commentando la sentenza, Blunkett l'ha definita "fuori dall'ordinario" aggiungendo: "Io non l'ho definita 'mentecatta', ma ci pensera' senza dubbio qualcun altro" (evidentemente la moda italiana del giudice 'mentalmente disturbato' ha gia' trovato i suoi primi, timidi cultori nel governo di Tony Blair).

La SIAC ha stabilito che le nuove leggi anti-terrorismo volute da Blunkett, prolungando la detenzione oltre i normali termini, avrebbero finito con il compromettere la salute mentale del prigioniero. Ora ci si aspetta che anche gli altri dodici sospettati di terrorismo, detenuti da quasi due anni senza conoscere le accuse che vengono loro rivolte, facciano richiesta di essere liberati su cauzione.

Il giudice Collins ha voluto sottolineare che la liberta' su cauzione verrebbe concessa solo "nelle piu' eccezionali delle circostanze" a coloro che si trovano in stato di detenzione in forza dell'Anti-terrorism, Crime and Security Act 2001, cioe' della legge speciale che consente la detenzione senza limiti temporali degli stranieri sospettati di essere coinvolti in episodi di terrorismo.

Blunkett, dopo aver discusso l'argomento con il Primo Ministro, ha fatto sapere che proporra' un emendamento alla Legge sull'Immigrazione, grazie al quale il Governo potra appellarsi contro le sentenze di scarcerazionew nei confronti dei sospettati di terrorismo, i quali, anche se rilasciati su cauzione, dovranno obbligatoriamente portare il braccialetto elettronico.

Il Ministro ha aggiunto: "Riteniamo che le persone che ci mettono a rischio vadano custodite in luoghi sicuri" Di tutt'altro avviso Gareth Peirce, avvocato dell'Algerino, secondo cui "il Ministro dell'Interno ha cercato di impedire la liberazione e la guarigione di un uomo portandolo alla pazzia".

Secondo Peirce "simili fatti non dovrebbero verificarsi in una societa' civile". Mark Oaten, portavoce dei Liberal-Democratici, auspica un'alternativa al potere di mantenere le persone in stato di detenzione senza limiti di tempo.

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Il caso Guantanamo
alla Corte suprema USA