NOTIZIARIO del 23 marzo 2004

 
     

A ciascuno la sua croce (o il suo crocifisso)
di Giulia Alliani

Ricordate l'ordinanza del Tribunale dell'Aquila sulla rimozione del crocifisso nella scuola di Ofena? Negli Stati Uniti ci si sta occupando di un argomento simile e, ormai, la questione e' arrivata ai piu' alti livelli della giurisdizione.

Che cosa significa "pronunciare un giuramento di fedelta' alla nazione davanti a Dio"? Questo il quesito al quale mercoledi' prossimo dovranno rispondere i giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti, prima di decidere se le parole "davanti a Dio" rendono il testo incostituzionale.

Era stato Michael Newdow, un ateo californiano, a dare inizio ad una causa legale per impedire che nella scuola della figlioletta si recitasse il testo del giuramento di fedelta' accompagnato dalle parole "davanti a Dio". Il governo, secondo Newdow, nell'ambito della scuola pubblica, non avrebbe dovuto prendere posizione di fronte alla fondamentale domanda "Dio esiste?", fornendo una risposta e accettando un dogma.

Tuttavia, secondo l'amministrazione Bush, recitare quel testo non impegna le persone sul piano religioso piu' di quanto le impegni il maneggiare monete con incise le parole "Fidiamo in Dio" (in God we trust): si tratterebbe, in entrambi i casi, di un patriottico riconoscimento "della storia religiosa nazionale" e "dell'innegabile fatto storico che la nazione fu fondata da individui che credevano in Dio". Nessuna minaccia quindi alla separazione tra Stato e Chiesa.

Non la pensano cosi' gli avvocati, magistrati e docenti che fanno parte della Christian Legal Society: secondo loro la parole "davanti a Dio" avrebbero una connotazione religiosa posta proprio come memento del fatto che "il governo non e' l'autorita' suprema nelle faccende umane" perche' "i diritti inalienabili provengono da Dio".

D'altra parte hanno opinioni diametralmente opposte i componenti di un altro gruppo, 32 fra Cristiani ed Ebrei, tutti membri del clero. Per loro recitare il testo con le parole "davanti a Dio" costituisce un atto blasfemo: se i bambini dovessero ogni giorno pronunciare parole in cui non credono veramente, allora "il governo chiederebbe ogni giorno a milioni di scolari di pronunciare il nome di Dio invano".

Il Presidente Bush, dopo la decisione della Corte d'Appello Federale del giugno 2002, che aveva dichiarato il testo incostituzionale, aveva scritto e firmato una lettera da spedire come risposta a tutti coloro che, dopo la sentenza, si erano rivolti alla Casa Bianca.

Bush sosteneva che recitare il testo era un modo di dichiarare "la nostra fede in Dio" e di "cercare umilmente la saggezza e la benedizione della divina Provvidenza". La lettera, in evidente contrasto con l'interpretazione ufficiale, si concludeva esprimendo il desiderio che "l'Onnipotente continuasse a vegliare sugli Stati Uniti d'America".

Ora sara' compito dei giudici valutare il vero significato delle parole incriminate, ne' potranno limitarsi a queste considerazioni, perche' se decidessero a favore della valenza religiosa del testo, dovrebbero anche valutare se l'atto di recitare il testo si debba considerare un atto volontario o imposto e se tale distinzione vada ritenuta rilevante.

Uno degli argomenti portati da Michael Newdow sottolinea che, se anche la recitazione in classe si considerasse volontaria, il fatto di ripeterla tutti i giorni finirebbe con l'etichettare ed emarginare i bambini che non vi prendessero parte.

Se invece il testo da recitare andasse inteso come un omaggio ai Padri Fondatori sorgerebbero altri problemi. Secondo il Professor Douglas Laycock, della facolta' di legge dell'Universita' del Texas, in quel caso il messaggio del testo sarebbe: "se dubiti dell'esistenza di Dio, allora possiamo mettere in dubbio la tua lealta' nei confronti della nazione".

Se mercoledi' prossimo l'espressione "under God" verra' dichiarata incostituzionale, i cittadini americani si chiederanno quale sara' il destino di tanti altri riferimenti religiosi sparsi qua e la' nella vita civile e accettati finora come forma benevola di "deismo da cerimonia".

by www.osservatoriosullalegalita.org

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lo speciale "crocifisso"

la promessa
"under God"