NOTIZIARIO del 31 ottobre 2003

 
     

A proposito del problema dell'interpretazione della legge
di Giulia Alliani

In questi giorni il problema si rivela piu' che mai attuale. Prima il tristemente noto "emendamento Bobbio" contro le "sentenze creative" e adesso l'ordinanza de L'Aquila, quella sul crocifisso, aggredita da ogni parte perche' evidentemente non abbastanza "creativa". Risultato: il giudice ha sempre torto, botte al giudice!

Ve lo ricordate l'emendamento Bobbio? Quello contro "l'attivitą di interpretazione di norme di diritto che palesemente e inequivocabilmente sia contro la lettera e la volontą della legge o abbia contenuto creativo": l'ordinanza del Tribunale de L'Aquila non e' piaciuta nemmeno a quelli che avversano il "contenuto creativo" delle sentenze. Strano! L'ordinanza e' tutt'altro che creativa eppure la criticano ugualmente.

Dunque si predica contro le sentenze "creative", salvo poi lamentarsi per quelle che non lo sono abbastanza.

Forse, prima di ogni altra considerazione, il legislatore dovrebbe affrontare con piu' serieta' il problema dell'interpretazione e decidere se vuole un giudice-essere umano o un giudice informatico. L'anno passato, molti di noi hanno trovato giusta la sentenza di assoluzione in un caso di eutanasia da parte di un marito nei confronti della moglie malata, sofferente e molto amata.

Che cosa sarebbe successo se avessimo avuto un giudice informatico? Non dico una condanna a trent'anni, ma certo qualcosa di simile. Vi sarebbe sembrato ragionevole? Eppure le nostre leggi non prevedono l'eutanasia.

Sul rapporto tra razionalita' e ragionevolezza, tra legge e giurisdizione, tra regola astratta e applicazione al caso concreto, ha scritto un bellissimo intervento il magistrato Giovanni Armone, che ringraziamo perche' ci ha dato il permesso di pubblicarlo e diffonderlo.

by Bollettino Osservatorio

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