notiziario 3 novembre 2003

 
     

Il Senato approva la legge Gasparri

Roma, 02/12/03 - Con 155 voti favorevoli, 128 contrari e nessun astenuto, il Senato ha approvato, in quarta lettura e in via definitiva, il disegno di legge Gasparri di riforma del sistema radiotelevisivo, che diventa così legge dello Stato.

Naturalmente, il ministro Gasparri è soddisfatto: "Abbiamo raggiunto un traguardo positivo e importante - afferma - la maggioranza è stata coesa e, dopo un anno e più di dibattito parlamentare, è stata approvata una legge moderna, che mi auguro possa ora accelerare gli investimenti e i passaggi previsti e necessari. Questa legge - aggiunge Gasparri - prepara l'ingresso nel digitale terrestre, definisce 'servizio pubblico' ogni soggetto che produce informazione, toglie il divieto agli editori dei giornali di entrare nelle proprietà delle televisioni, introduce la figura di un presidente della Rai con la garanzia di 2/3 della Commissione di vigilanza. Quanto alla carta stampata - conclude il ministro - se non possiamo fare una legge per far leggere di più gli italiani, abbiamo sostenuto il settore di quotidiani e periodici con la legge finanziaria".

Le novità sulla Rai L'articolo 20 prevede per la Rai un consiglio di amministrazione di nove membri, di cui sette nominati dalla commissione parlamentare di Vigilanza e due dal ministero dell'Economia, azionista dell'azienda, e sarà uno dei due ad assumere la presidenza con votazione dei 2/3 dei componenti della Vigilanza. A regime, i nove membri saranno nominati dall'assemblea dei soci. Il presidente sarà scelto dal Cda e la sua nomina diventerà efficace dopo l'acquisizione del parere favorevole, a maggioranza di due terzi, della Vigilanza. L'elezione degli amministratori avviene mediante voto di lista. Il rappresentante del ministero dell'Economia, fino alla completa privatizzazione, presenta un'autonoma lista di candidati formulata sulla base delle delibere della Vigilanza con voto limitato ad uno.

Attualmente il consiglio di amministrazione è composto da cinque membri nominati dai presidenti di Camera e Senato. Nel testo è anche previsto un termine, il 28 febbraio del 2004, entro il quale l'attuale Cda delle Rai dovrà terminare il proprio mandato, con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato biennale del marzo 2005. Il ddl prevede anche la privatizzazione dell'azienda che dovrà essere avviata entro il 31 gennaio del 2004 con il modello della 'public company', con un limite massimo di possesso dell'1%. Il 25% dei proventi del collocamento delle azioni è destinato agli incentivi per l'acquisto e il noleggio dei decoder digitali. Fino al 31 dicembre 2005 è invece vietata la cessione da parte della Rai di rami d'azienda.

Antitrust Il calcolo dei tetti antitrust per le aziende avviene in base al Sic, Sistema integrato delle comunicazioni con un limite ai ricavi del 20%. Del 'paniere' in base al quale si calcola il limite antitrust fanno parte numerose voci: canone Rai, al netto dei diritti erariali; pubblicità nazionale e locale; sponsorizzazioni televendite; gli investimenti di enti ed imprese in altre attività finalizzate alla promozione dei propri prodotti o servizi; convenzioni con soggetti pubblici; provvidenze pubbliche; offerte televisive a pagamento; vendite di beni, servizi e abbonamenti delle imprese radiotelevisive e quelle di produzione e distribuzione, qualunque ne sia la forma tecnica, di contenuti per programmi televisivi e radiofonici; le imprese dell'editoria quotidiana, periodica, libraria, elettronica anche attraverso internet; le imprese di produzione e distribuzione, anche al pubblico finale, delle opere cinematografiche; le imprese di pubblicità, quali che siano il mezzo o le modalità di diffusione.

Altre norme Antitrust riguardano il numero dei programmi televisivi e radiofonici irradiabili al momento della completa attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze radio e tv in tecnica digitale: anche in questo caso uno stesso soggetto non può diffondere più del 20% dei programmi. Altro limite antitrust riguarda le aziende di tlc. Chi realizza ricavi nel mercato delle telecomunicazioni superiori al 40% del totale di quel mercato non può conseguire ricavi nel settore integrato delle comunicazioni superiori al 10%. Viene consentita la proprietà incrociata di tv e giornali ma sarà possibile possedere quotidiani a chi possiede piùdi una rete televisiva nazionale dopo il 31 dicembre del 2008.

Digitale terrestre L'articolo 25 riguarda l'accelerazione della trasmissione in tecnica digitale: entro il primo gennaio 2004 la Rai deve coprire il 50% del territorio nazionale con due blocchi di diffusione che entro il primo gennaio 2005 dovrà estendersi al 70% della popolazione. Il passaggio definitivo alla nuova tecnica di trasmissione dovra' avvenire entro il 2006. Viene anche consentita a condizioni ben precise la proroga delle concessioni analogiche (tra cui Retequattro) fino al 2006. Sono previsti inoltre incentivi per l'acquisto dei decoder indispensabili per ricevere la tv digitale terrestre. Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a vigilare sulle varie fasi di passaggio al digitale. Tv e minori L'articolo 10, modificato il 2 ottobre alla Camera e confermato dal Senato, trasforma in legge il codice di autoregolamentazione tv e minori già in vigore. Tra le novità, l'obbligo di dare adeguata pubblicità per le sanzioni inflitte in caso di violazione sia dall'Autorità sia dal comitato di applicazione del codice e il divieto dell'utilizzo dei minori di 14 anni negli spot pubblicitari.

Rainews24

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