notiziario 17 dicembre 2003

 
     

Chirac dice no al velo con una legge,
i Malesi pensano alla circoncisione di massa
di Elisa Mabrito

Difficile il cammino verso l'integrazione fra persone di etnie e religioni diverse. C'e' chi decide di privilegiare la laicita' dello Stato, chi la condivisione di un'esperienza religiosa che perde la sua misticita' per acquisire il carattere di una grende festa comune.

Dopo gli episodi che hanno visto protagoniste fanciulle islamiche che volevano portare i simboli della propria religione in orario scolastico, alle 16.30 di quest'oggi il presidente francese Jacques Chirac si e' pronunciato decisamente in favore di una legge che interdica l'uso del velo e di altri simboli religiosi ostentabili nelle scuole pubbliche.

"La scuola pubblica restera' laica" ha dichiarato il Capo dello Stato francese in un solenne discorso sulla laicita' tenuto all'Eliseo: "I segni discreti, ad esempio una Croce, una stella di Davide o una mano di Fatima resteranno naturalmente consentiti". Il velo islamico, la Kippa o una croce di dimensioni manifestamente eccessive non potranno invece trovare posto nelle scuole pubbliche. Tale legge, ha aggiunto Chirac, trovera' piena applicazione al rientro a scuola del settembre 2004.

In realta' una maggioranza del sindacato degli insegnanti francesi e' ostile ad una legge sul velo, ed aveva richiesto al Presidente di limitarsi a ribadire il principio della laicita' dello Satto contenuto gia' nella vigente legge del 1905 che - dicono - coniuga il principio della liberta' d'espressione con quello della laicita' dello Stato.

I sindacati scolastici che rappresentano il 55% dei docenti si sono associati con la federazione genitori degli allievi e il sindacato nazionale dei liceali, nonche' con la Lega dei diritti dell'uomo nel giudicare inopportuno il testo di legge presentato dalla commissione Stasi cui invece il presidente Chirac ha dato oggi il suo appoggio. Il sindacato dei docenti ha addirittura sottolineato che sarebbe preferibile invece avere una legge sulla laicita' dello Stato.

Nel frattempo, all'altro capo dell'emisfero boreale, in Malesia, si pensa di adottare la circoncisione di massa come mezzo di integrazione delle diverse etnie.

Infatti in quel Paese, dove piu' della meta' della popolazione e' islamica, etnie di molte altre confessioni religiose stanno adottando la circoncisione come pratica igienica, come gia' accade, ad esempio negli USA fra molti strati della popolazione.

Dato che i musulmani malesi usano compiere questa operazione in grandi cerimonie pubbliche con dozzine o addirittura centinaia di giovinetti, il governo sta pensando di estendere la presenza a tali cerimonie anche ai non islamici, per promuovere l'armonia razziale con una sorta di grande festa comune.

Ovviamente questa e' solo una delle proposte allo studio del ministro per gli affari religiosi malese per affrontare lo scottante problema della integrazione fra etnie.

by Bollettino Osservatorio

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