notiziario 27 gennaio 2002

 
     

Rifugiati, interviene l´Onu
"Cambiate la Bossi-Fini"

L´Alto commissariato Unhcr: "Il disegno di legge rinvia le soluzioni". Il diritto d´asilo. Le modifiche sono necessarie per stare in linea con gli standard minimi internazionali

PROMA - Vengono da paesi dove non c´è solo miseria ma violenza, repressione, intolleranza politica e religiosa. Spesso vengono confusi con gli immigrati (e con essi, d´altra parte, condividono molti problemi) ma sono una categoria diversa: si chiamano infatti "rifugiati" e sono titolari di un diritto, il diritto d´asilo.

L´Italia è l´unico paese dell´Unione europea a non avere una legislazione organica in materia. Né le norme del disegno di legge sull´immigrazione (il cosiddetto "Bossi-Fini") potranno colmare questa lacuna a meno che non vengano introdotti significativi emendamenti.

Lo ha segnalato l´Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) in una conferenza stampa durante la quale sono state fornite alcune cifre significative: in Italia i rifugiati sono 23.000, cioè 0,4 ogni 1000 abitanti. In Germania, sono invece 10 ogni 1000 abitanti e, in Svezia, 20.

"Un problema circoscritto", ha sottolineato la portavoce dell´Unchr in Italia, Laura Boldrini. Eppure da noi accade che il timore di un uso improprio delle domande di asilo finisca col colpire anche persone che hanno veramente diritto a ottenere rifugio. Se si considera che, nel mondo, una persona su 275 è costretta a fuggire dal proprio paese a causa di guerre o persecuzioni, si ha un´idea della gravità del problema: una emergenza drammatica all´interno della più vasta emergenza-immigrazione.

Ma cosa si può fare? "Il testo attualmente all´esame della Camera - ha detto Michele Manca di Nissa, delegato dell´Unhcr in Italia - necessita di alcune modifiche indispensabili affinché la legislazione possa essere in linea con gli standard minimi internazionali". Il punto è proprio questo: il governo non nega che la normativa vada adeguata, ma rimanda la risoluzione del problema al 2003-2004, quando sarà adottata la normativa europea.

"Una scelta attendista", l´ha definita Jurgen Humburg, addetto alla protezione Unhcr. Perché il problema dei rifugiati si propone tutti i giorni e non può attendere: nel 2001 le domande di asilo in Italia sono state 10.000 (su un totale di 384.000 domande presentate all´Unione europea). E Laura Boldrini, appena rientrata da Bari, ha sottolineato che parecchie delle persone attualmente ospitate nel centro di prima accoglienza del capoluogo pugliese potrebbero richiedere lo status di rifugiato.

Secondo l´Unhcr, sono tre le questioni più urgenti da affrontare. Intanto si tratta di stabilire espressamente che le domande di asilo possono essere presentate non solo ai posti di frontiera ma anche nelle questure. Inoltre bisogna prevedere che il ricorso contro i provvedimenti che negano la concessione dello status di rifugiato abbia effetto sospensivo. Questo "per ridurre il rischio delle gravi e irrimediabili conseguenze che può subire una persona che, a causa di una decisione errata in prima istanza, venga rimpatriata".

Le decisioni sulle domande di asilo vengono adottate da apposite commissioni presenti nel territorio. Anche su questo fronte, secondo l´Unhcr, è necessario intervenire, sia con corsi di formazione per il personale, sia definendo in modo preciso i criteri di nomina e di selezione dei membri. Andrebbe inoltre prevista la presenza di interpreti.

Repubblica 21/03/02

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