5 settembre 2003

 
     

Approvata la Relazione 2002 del Parlamento Europeo sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Unione europea
a cura della redazione

Ieri il Parlamento europeo ha approvato, con 221 voti favorevoli, 195 contrari e 3 astensioni, la relazione annuale 2002 sui diritti fondamentali nell’Unione europea elaborata da Fodé SYLLA. Ecco una sintesi del testo ed, in calce, alcune questioni che sono state trattate singolarmente.

Terrorismo L'Aula condanna senza alcuna riserva il terrorismo e sottolinea che le politiche di prevenzione e di repressione devono mirare in primo luogo al mantenimento e al rafforzamento dello stato di diritto. I deputati raccomandano inoltre l’adozione di uno strumento europeo di indennizzo per le vittime del terrorismo.

Detenuti

Nel 2002 la situazione dei detenuti in alcuni Stati membri è peggiorata, soprattutto a causa della sovrappopolazione carceraria (nel Regno Unito, in Portogallo, Belgio, Italia e Francia), delle violenze tra detenuti, di carenze di sorveglianza e di numerosi ostacoli alle misure di reinserimento sociale. In proposito, il Parlamento ritiene che debba essere maggiormente monitorata e considerata dalle autorità nazionali competenti l'effettiva legittimità del protrarsi della detenzione per detenuti il cui vissuto carcerario e la cui attività civile e sociale, successiva al compimento dei loro reati ascritti, dimostrino compiuta la funzione della detenzione quale strumento di recupero e di positiva reingrazione sociale. «Particolarmente eloquente è ad esempio il caso italiano di Adriano Sofri - cita l'emendamento presentato da un gruppo di deputati italiani e accettato dalla plenaria - così come è stato riconosciuto da massime autorità dello Stato, dalla maggioranza assoluta dei parlamentari e dai più autorevoli organi di stampa di opposte tendenze, nonché da ambienti e personalità autorevoli a livello europeo». Per i deputati occorre assicurare standard minimi in merito alle condizioni sanitarie e abitative dei detenuti, nonché rivedere le procedure di arresto preventivo in modo che non vengano lesi i diritti dell’uomo. Gli Stati membri dovrebbero poi adottare senza indugio misure volte ad assicurare che i tossicodipendenti possano accedere senza discriminazioni alle cure mediche e alle terapie di sostituzione necessarie.

Tratta degli esseri umani

I parlamentari insistono affinché l’UE adotti una politica efficace contro la tratta degli esseri umani, che preveda, tra l’altro, la creazione di una banca dati europea per le persone scomparse che si ritiene ne siano vittime. I deputati chiedono anche una migliore protezione giudiziaria mediante l’adozione della direttiva del Consiglio sui permessi di residenza a breve termine rilasciati alle vittime dell’immigrazione illegale e della tratta di esseri umani che cooperino con le autorità competenti.

Protezione dei dati

L'Aula esprime la propria preoccupazione riguardo agli accordi in via di negoziazione o già adottati che implicano la trasmissione di dati a carattere personale tra l’UE e gli USA. I parlamentari si preoccupano in particolare per l’obbligo, imposto dalle autorità statunitensi alle compagnie aeree, di consentire loro l’accesso ai dati personali dei passeggeri sui voli transatlantici: tale imposizione è ritenuta incompatibile con il diritto comunitario. Si chiede quindi la sospensione degli effetti delle misure finché non sarà rispettato il livello di protezione dei dati garantito dal diritto comunitario.

Concentrazione dei media

Il Parlamento deplora che nell’UE il problema della concentrazione del potere mediatico nelle mani di alcuni gruppi non abbia ancora trovato una soluzione legislativa e ricorda la risoluzione approvata il 20 novembre 2002 nella quale si affermava la necessità di creare un mercato europeo dei media per far fronte a una crescente disparità tra le regolamentazioni nazionali e salvaguardare la libertà e il pluralismo dell’informazione. L'Aula «deplora che, in particolare in Italia, permanga una situazione di concentrazione del potere mediatico nelle mani del Presidente del Consiglio, senza che sia stata adottata una normativa sul conflitto d’interessi». I deputati respingono poi ogni violenza o intimidazione che possa minacciare il libero esercizio della professione giornalistica. Essi chiedono infine alla Commissione di assicurare che i media pubblici e privati forniscano un’informazione corretta ai cittadini, evitando discriminazioni e garantendo l’accesso a diversi gruppi, culture e opinioni.

Asilo

L'Aula condanna i ritardi nell’adozione degli strumenti necessari per la politica comune di asilo e di immigrazione e sollecitano gli Stati membri a limitare la detenzione dei richiedenti asilo a casi eccezionali e solo per ragioni definite nelle direttive dell’Alto commissariato ONU per i rifugiati. Il Consiglio è invitato ad adottare quanto prima il progetto di direttiva che prevede una tutela accessoria per le persone non protette dalla Convenzione di Ginevra ma che non possono essere rinviate nel loro paese d’origine. Preoccupati per l’elevato numero di persone che nel 2002 hanno perso la vita nel tentativo di cercare rifugio nell’UE, i deputati denunciano la grave situazione dei minori non accompagnati richiedenti asilo, in particolare in Austria, Belgio, Spazia, Svezia e Italia. A loro avviso, poi, gli Stati membri dovrebbero rifiutare l’estradizione di persone verso paesi in cui potrebbero essere condannate alla pena di morte o rischierebbero di essere torturate o sottoposte a trattamenti disumani o degradanti.

Discriminazioni

Gli Stati membri sono invitati a garantire che tutti i bambini presenti sul loro territorio beneficino del diritto all’istruzione, a prescindere dalla situazione amministrativa della loro famiglia. Allo stesso modo, tutte le persone dovrebbero poter accedere alle cure mediche. Gli Stati membri sono inoltre invitati a rendere più flessibile la procedura di naturalizzazione in modo da garantire ai residenti di origine straniera che la desiderino una cittadinanza a tutti gli effetti. L'Aula ritiene necessario estendere ai residenti di lunga durata (tre anni) provenienti da paesi terzi il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni locali e a quelle per il Parlamento europeo. I parlamentari constatano la persistenza di violenze fisiche di carattere razziale, in particolare in Spagna e in Francia, nonché la recrudescenza di un razzismo verbale nei confronti dei musulmani sulla scena musicale, in Germania, e di messaggi razzisti sui siti Internet e sui siti calcistici in Italia. Spagna, Grecia, Francia, Portogallo e Italia sono quindi invitati a condurre una politica più incisiva per eliminare i comportamenti razzisti. L'Aula si compiace poi delle iniziative adottate da diversi Stati membri per ridurre il seguito dei partiti politici che diffondono una propaganda razzista e xenofoba; Grecia, Danimarca, Paesi Bassi, Austria e Italia sono invitati ad essere più attivi in tale settore. I deputati ribadiscono anche la richiesta agli Stati membri di abolire qualsiasi forma di discriminazione di cui sono ancora vittime gli omosessuali, in particolare in materia di diritto al matrimonio e all’adozione. Essi raccomandano il riconoscimento dei rapporti non coniugali fra persone sia di sesso diverso che dello stesso sesso, adottando inoltre le misure necessarie per consentire alle coppie di esercitare il diritto alla libera circolazione.

La relazione menziona infine preoccupazioni in materia di trasparenza e diritto di accesso ai documenti, parità di diritti tra uomini e donne, diritti degli anziani, dei disabili e dei lavoratori.

Altre questioni relative ai diritti umani:

- Dialogo politico

I deputati sottolineano l’importanza dell’impegno in un autentico dialogo politico con i paesi terzi, nonché la necessità d’integrare i diritti dell’uomo nelle politiche esterne dell’Unione. Chiedono un ruolo più energico dell’UE nell’ambito della Commissione per i diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, il cui prestigio soffre di una crescente politicizzazione, gia' denunciata da Reporter senza Frontiere in un documento. I parlamentari deplorano in particolare che i suoi dibattiti e le sue risoluzioni non riflettano la reale situazione dei diritti umani, ma il livello di sostegno ai paesi accusati di violazioni dei diritti dell’uomo.

L'Aula sostiene con forza il Tribunale penale internazionale (spesso eluso dagli USA, ndr) sollecita la ratifica più ampia possibile del suo statuto. Gli USA sono sollecitati ad abbandonare la politica volta a dissuadere i governi dalla ratifica dello statuto di Roma attraverso «accordi bilaterali d’immunità». I deputati chiedono inoltre l’istituzione di una commissione d’inchiesta, sotto l’egida del Segretario generale o del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, incaricata di indagare sui crimini di guerra e i crimini contro l’umanità perpetrati dal regime iracheno. I parlamentari incoraggiano infine il proseguimento delle azioni di sostegno a favore degli ex premi Sacharov soggetti ad oppressione nel loro paese, in particolare Leyla Zana e Aung San Suu Kyi.

- Intolleranza religiosa

A giudizio dei deputati l’intolleranza religiosa minaccia la pace nel mondo. Il Parlamento invita il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri a fare del rispetto della libertà religiosa una priorità d'azione nelle relazioni dell'UE con i paesi terzi. L'Aula sottolinea poi il ruolo essenziale dell’istruzione per approfondire la comprensione reciproca e il rispetto delle diverse religioni. La relazione condanna infine i regimi totalitari che reprimono o cercano di controllare le credenze e le pratiche religiose (Birmania, Cina, Cuba, Laos, Corea del Nord e Vietnam). Viene espressa preoccupazione per il moltiplicarsi degli attentati alla libertà di stampa in Marocco, Algeria e Tunisia. I deputati invitano anche il Consiglio e la Commissione a sollevare la questione degli uomini incarcerati in Egitto a causa della loro presunta omosessualità e disapprovano vivamente il recente rifiuto espresso dalla Congregazione vaticana per la dottrina della fede nei confronti dei progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali.

-Condanna delle violazioni dei diritti umani a Cuba

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che condanna le flagranti violazioni di diritti umani, civili e politici a Cuba. I deputati sollecitano l'immediato rilascio di tutti i prigionieri politici e affermano che, non appena saranno messe in libertà le persone detenute e saranno cessate le detenzioni arbitrarie, il Consiglio e la Commissione dovranno elaborare una politica globale nei confronti del paese. L'Aula critica la politica di scontro condotta dagli Stati Uniti da più di 44 anni (embargo, leggi extraterritoriali ecc.), sostenendo invece una politica mirata all'adozione di misure positive, come la firma e l'applicazione di strumenti internazionali nell'ambito dei diritti umani, l'incoraggiamento alle autorità e all'opposizione democratica a lavorare insieme per una transizione democratica pacifica. Tale politica dovrebbe poi includere incentivi, come generosi programmi di cooperazione, in modo da migliorare il rispetto dei diritti umani. I parlamentari deplorano gli ultimi avvenimenti registrati nel paese, come i numerosi arresti, le detenzioni e le dure sentenze pronunciate dopo processi sommari nei confronti di oltre 70 dissidenti e attivisti per i diritti dell'uomo, nonché il ripristino della pena di morte. Di conseguenza, l'UE ha deciso di limitare le visite governative bilaterali ad alto livello ed adottare altre misure di questo tenote.

- Risoluzione comune sull'esplosione di bombe a Mumbai

Il Parlamento europeo condanna gli attentati terroristici che il 25 agosto 2003 hanno ucciso e ferito numerosi civili a Bombay, in India, ed esprime le condoglianze alle famiglie delle vittime e la solidarietà al parlamento indiano. In nessun caso, affermano i deputati, attentati terroristici possono essere accettati dalla comunità internazionale, che deve combatterli con vigore in qualsiasi posto essi vengano perpetrati.

- Risoluzione comune sulla situazione in Liberia

I deputati rilevanocon preoccupazione che la forza multinazionale istituita dalla risoluzione 1497 del Consiglio di sicurezza dell'ONU sia attualmente composta solo da 2.100 uomini (ne erano previsti 3.500 entro il 4 settembre). Tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite sono pertanto invitati a fornire il proprio contributo alla forza multinazionale. L'UE ha stanziato 50 milioni di euro per sostenere il processo di pace in Liberia

-Rilascio di tutti i prigionieri politici in Birmania

Il Parlamento europeo chiede l'immediata liberazione di Daw Aung San Suu Kyi e di tutti i prigionieri politici detenuti in Birmania, ribadendo il suo pieno sostegno al cambiamento democratico, giudiziario e politico nel paese

- Aiuti ai paesi in via di sviluppo

L'integrazione dei paesi in via di sviluppo (PVS) nel commercio mondiale è una delle grandi questioni d’attualità. Il Parlamento prende atto della diminuzione della partecipazione dei paesi più poveri al commercio mondiale registrata negli ultimi dieci anni e insiste sul fatto che il commercio è uno strumento di sviluppo tra altri, che non deve sostituirsi all’aiuto allo sviluppo. Per quanto riguarda alcuni beni essenziali, come l’acqua o la terra, i parlamentari auspicano che l’UE difenda presso l’OMC una posizione che sfugga a una logica puramente mercantile. I deputati insistono sul fatto che gli scambi commerciali dell'UE debbano favorire il commercio equo e chiedono alla Commissione di sostenere finanziariamente le imprese e le associazioni che lo praticano e lo promuovono nell'UE. In occasione dell’apertura della Conferenza ministeriale dell’OMC a Cancun, infine, la Commissione dovrebbe appoggiare le proposte presentate nell'aprile 2002 da 22 paesi per democratizzare il funzionamento dell’OMC.

- Gestione delle risorse idriche nei paesi in via di sviluppo

L’acqua, indispensabile per la vita, la salute e lo sviluppo, non deve essere considerata come una merce, hanno affermato i deputati adottando con 356 voti favorevoli, 10 contrari e 25 astensioni una relazione sulla gestione delle risorse idriche nei paesi in via di sviluppo e la creazione di un Fondo europeo per l’acqua. I deputati chiedono tariffe che permettano a tutti l’accesso all’acqua.

-Per una "Televisione senza frontiere" e per un'informazione libera e pluralista

Il Parlamento ribadisce la necessità di una revisione approfondita della direttiva "televisione senza frontiere", tenendo conto dei recenti sviluppi tecnologici e delle modifiche strutturali del mercato audiovisivo europeo. I deputati insistono sul fatto che la revisione debba basarsi sugli stessi principi ispiratori dell’attuale direttiva: libera circolazione delle trasmissioni televisive europee, libero accesso agli avvenimenti importanti, promozione di opere europee indipendenti e prodotte di recente, protezione dei minori e dell’ordine pubblico, tutela dei consumatori.Il parlamento UE ha espresso preoccupazione per la crescente concentrazione di proprietà o controllo della telediffusione e di media di altro tipo. Durante il dibattito in plenaria, tutti gli oratori dei gruppi politici hanno sollevato questo problema; due emendamenti che chiedevano una base giuridica e una direttiva a garanzia della libertà e del pluralismo sono stati approvati.

La Commissione è stata invitata a verificare i livelli di concentrazione dei media in Europa e a presentare, all’inizio del 2004, un Libro verde aggiornato sulla questione.

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