14 agosto 2003

 
     

13/8 20:20 MISNA CONGO: CONSIGLIO DI SICUREZZA CONTINUA A INDAGARE SU SACCHEGGIO RISORSE NELL’EST

Potranno continuare il loro lavoro fino alla fine di ottobre, gli esperti dell’Onu incaricati di far luce sul saccheggio delle risorse naturali della Repubblica democratica del Congo che si consuma all’ombra del conflitto congolese. Lo ha deciso poco fa il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha approvato all’unanimità la risoluzione 1499, nella quale i quindici ricordano anche a tutti gli Stati interessati “di prendere le misure necessarie per mettere fine allo sfruttamento illegale delle risorse naturali e delle altre ricchezze dell’ex Zaire”. Creato nel luglio del 2000 questo gruppo di esperti - conosciuto come “commissione Kassem” dal nome del suo capo, l’ambasciatore egiziano Mahmoud Kassem, appunto - lo scorso 21 ottobre aveva consegnato un rapporto dal quale emergono chiaramente le responsabilità di alcuni Paesi africani (Zimbabwe, Sudafrica, Rwanda e Uganda) nell’organizzare il “saccheggio” del Congo. Nello stesso documento figurano poi i nomi di numerosi individui e società straniere accusate di prendere parte in maniera più o meno diretta allo sfruttamento e alla commercializzazione delle risorse congolesi ottenute, soprattutto nell’est del Paese, approfittando della situazione di crisi che dal 1998 si registra nel Paese africano. In questa gigantesca operazione di appropriazione indebita figurano aziende di ogni Paese del mondo: dal Sudafrica al Kazakhistan, passando per Canada, Cina, Belgio e Gran Bretagna.

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14/8 0:26 MISNA CAMERUN: ARRESTATI DUE ATTIVISTI DIRITTI UMANI

L’‘Osservatorio’, programma della coalizione internazionale di 240 organizzazioni non governative Omct (Organizzazione mondiale contro le torture), ha denunciato l’arresto arbitrario di due operatori dei diritti umani nel dipartimento di Diamaré, nel Camerun settentrionale. I due uomini, Blaise Yacoubou e Aminou Mohamadou, sarebbero stati fermati lo scorso 11 agosto dopo essere stati convocati nel commissariato di polizia di Meroua per ritirare i documenti sequestrati loro il 30 aprile di quest’anno nel distretto di Ndoukoula, dove si erano recati in missione per il ‘Movimento per la difesa dei diritti dell’uomo e delle libertà’ (Mddhl), di cui sono attivisti. L’accusa contro i due, per la quale il procuratore del dipartimento di Diamaré avrebbe emesso il mandato d’arresto, è che avrebbero minacciato verbalmente il capo del distretto di Ndoukoula dopo essere penetrati nel suo ufficio. Secondo l’‘Osservatorio’, le accuse contro Yacoubou e Mohamadou sarebbero infondate e arbitrarie e avrebbero come unico scopo quello di punire chiunque sia attivo nel settore della difesa dei diritti umani, e in particolare gli appartenenti al Mddhl.

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