COMUNICATO del 15 settembre 2003

 
     

I fatti di Genova

L'Osservatorio sulla legalita' ONLUS, in merito agli sviluppi dell'inchiesta sui fatti di Genova, desidera ribadire fiducia tanto nella magistratura che nelle forze dell'ordine.

Le due cose non ci appaiono antitetiche, e condanniamo il tentativo di strumentalizzare le decisioni della magistratura o i commenti di rappresentanti istituzionali sulla vicenda.

Ricordiamo che i magistrati, in passato, hanno trovato fra le loro stesse fila, inquisito e condannato, singole persone colpevoli di abuso o reati e quindi non deve stupire che anche fra le forze dell'ordine possano essere individuati analoghi individui, pur ricordando che fino ad eventuale condanna vale la presunzione d'innocenza.

Riteniamo sia un sistema di garanzie per il cittadino quello che e' in grado di individuare e sanzionare al proprio interno eventuali deviazioni e sottolineiamo che per giungere a determinate conclusioni nell'inchiesta di Genova i magistrati si sono avvalsi della collaborazione di componenti delle stesse forze dell'ordine.

Riteniamo che una delle prime ragioni per cui si verificano fatti come quelli che si ipotizza si siano verificati durante il G8 sia l'odio fra persone che hanno maturato le loro convinzioni in ambiti culturali diversi e l'identificazione dell'"altro" come il nemico e prese di posizione di parte non hanno altro effetto che amplificare tale odio e distorcere la reale prospettiva dei fatti.

Auspichiamo altresi' che le forze sane del Paese non cadano nel gioco al massacro che si risolve con l'avallo di una presunta contrapposizione fra componenti istituzionali dello Stato da sempre vicine, fino al comune sacrificio della vita, nella lotta al crimine.

il presidente
Rita Guma

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I comunicati possono essere liberamente ripresi dalla stampa quali nostre dichiarazioni

 

 

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