COMUNICATO 09 ottobre 2008

 
     

Milano : ma quale aggressione ?
di Rita Guma*

"Dall'inizio dell'anno è il settantaseiesimo caso di aggressione ai vigili". Ha risposto cosi' il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato commentando la vicenda del papa' senegalese fermato mentre accompagnava il figlio di sei anni a scuola. Il vicesindaco, quindi, che non era presente all'episodio e pertanto non ha visto nulla, ha gia' emesso la sua sentenza: Diop Moussa ha aggredito i vigili.

Ma c'erano invece diverse persone presenti che non hanno visto alcuna aggressione di Moussa ai vigili, hanno visto pero' un'azione di cinque vigili che buttavano a terra l'uomo che chiedeva di accompagnare il figlio a scuola prima di mostrare patente e libretto per la contravvenzione per una mancata cintura. Peraltro durante l'azione il bambino e' rimasto incustodito (cioe' i vigili si sono preoccupati tanto della cintura del bambino ma non del rischio corso a lasciarlo solo nella folla).

E' l'ennesimo episodio di questi giorni in cui e' coinvolta una persona di colore e che vede subito i politici da cui dipendono le forze dell'ordine accusate di abusi o brutalita' prendere le difese preconcette di coloro che non hanno pero' visto agire. Il fatto che questi ultimi si siano premurati di presentare denunce per resistenza a pubblico ufficiale non prova nulla, dato che potrebbe essere una mossa per coprirsi le spalle.

L'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus deplora l'atteggiamento dei ministri e sindaci schieratisi in modo preconcetto - e senza altra prova che le dichiarazioni degli agenti o vigili accusati, quindi parte in causa - ricordando che essi rappresentano l'intera cittadinanza e non solo una parte (armata) di essa.

L'Osservatorio ricorda che le sentenze le emettono i giudici a fronte di un giusto processo e non gli amministratori locali in base a pregiudizi, e che vale - per vigili e poliziotti, ma anche per le persone di colore coinvolte - il principio di innocenza fino a prova contraria.

L'Osservatorio fa rilevare come i cittadini tutti non possano sentirsi sicuri se - invece di promettere piena luce sugli episodi contestati e assumere una posizione equidistante - il potere esecutivo e gli amministratori locali si schierano subito e senza prove a favore di una parte in causa, la parte che dispone di una pistola.

L'Osservatorio rileva che gli episodi di questo genere sono aumentati e che dimostrare mancanza di equita' nel fare chiarezza appare un'autorizzazione ad altri agenti scorretti o a gruppi di bulli ad usare la violenza per dar sfogo alla propria intolleranza.

Se le cose stanno cosi', tutti noi siamo in pericolo, e si rischia davvero la sfiducia nelle forze dell'ordine, nel timore che incontrando il poliziotto o vigile scorretto non si riesca a far valere le proprie ragioni a causa del muro di gomma e dello sbilanciamento costituito da tale schieramento pregiudiziale.

Peraltro, a chi parla tanto di sicurezza chiediamo che sicurezza e' quella che calpesta i diritti, oggi di alcuni, domani - potenzialmente - di chiunque di noi.

* presidente Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus

Speciale etica e politica

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