COMUNICATO STAMPA 19 marzo 2008

 
     

La CEI contro mafia , usura e scarsa etica politica
di Rita Guma*

L'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti si rallegra per la 'riscoperta', da parte della Chiesa, di temi sociali importanti nel richiamo ai partiti politici.

In particolare, il comunicato della CEI parla di "gravi fenomeni di degrado sociale, fra cui spicca oggi la piaga degli incidenti sul lavoro, il dilagare dell'usura e il carattere pervasivo delle infiltrazioni mafiose in molte aree del Paese". Inoltre fra le priorita' politiche italiane la CEI inserisce una nuova legge elettorale con preferenza e la lotta al decadimento della politica.

Alcuni hanno obiettato che si tratta di un'interferenza nella politica italiana, ma a noi pare invece che si tratti di un progresso. In primo luogo non sono accettabili condizionamenti referendari o scomuniche elettorali, che suonano come ricatti morali e in alcuni casi - come l'invito a non votare - costringono alla gogna i religiosi che vogliano recarsi al seggio, interferendo quindi con la privacy e il diritto di voto. Ma se la Chiesa richiama chi si professa cattolico, che sia un politico o un partito, a valori dimenticati sembra normale, direi quasi doveroso.

E' vero che c'e' il richiamo alla diaspora cattolica da evitare durate il voto, ma tale auspicio sara' poco efficace, data l'importanza, nella scelta della coalizione da sostenere, di molti altri temi (ad es la solidarieta' sociale o l'immigrazione, che pure hanno risvolti 'cristiani' in un senso o nell'altro). E se cio' appare come un invito a votare al centro, esso e' stato peraltro bilanciato dai precedenti richiami diretti a Casini sulla candidatura di Cuffaro e dalla mancata rispondenza concreta del centro (ma anche di destra e sinistra) agli altri 'requisiti' oggi espressi.

In definitiva, ci sembra un fatto positivo che la Chiesa cattolica non intervenga per una volta solo su cio' che accade nell'intimita' personale o domestica, ma richiami i politici sedicenti cattolici ad alcune priorita' il cui rispetto necessita invece di scelte pubbliche ed ha importanti conseguenze pubbliche. Siamo convinti assertori dello Stato laico, ma riteniamo che per una volta la Chiesa abbia richiamato i 'sepolcri imbiancati' della politica filocattolica alle proprie responsabilita' etiche.

Accanto alla scontata e mai ammainata bandiera della 'difesa della vita' e della 'famiglia tradizionale' - che dovranno pero' sfociare necessariamente nella sintesi politica delle varie posizioni culturali in parlamento - per corteggiare i i voti cattolici in futuro i vari partiti che si autopropongono come 'campioni della Chiesa' si troveranno a fare i conti con altri aspetti fino ad ora trascurati, se non addirittura trasgrediti, come nelle candidature discutibili o nel porcellum.

Speriamo che nel segno dei padri Puglisi e dei vari Vescovi impegnati contro le mafie, questo richiamo della CEI ai politici cattolici diventi un martellamento al pari degli altri fin qui realizzati.

* presidente Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus

Speciale diritti

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