12 febbraio 2008

 
     

Blitz in struttura sanitaria per aborto terpeutico : dove stiamo andando ?
di Rita Guma*

Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus si chiede in che modo sia possibile conciliare quanto accaduto ieri in una struttura sanitaria pubblica di Napoli con la tutela della privacy ed il rispetto della persona, oltre che con la certezza della pena.

Se infatti corrispondesse al vero l'anonimita' della denuncia che ha portato all'irruzione delle forze dell'ordine nei locali dove una donna aveva appena abortito, non sarebbe possibile alla donna lesa nella sua privacy in un momento delicato, qualora innocente dell'accusa, querelare per calunnia e per danni morali l'autore della denuncia. Ne' potrebbe avvenire l'iscrizione automatica del denunciante nel registro degli indagati per calunnia, visto che non se ne conosce il nome. Quindi l'autore dell'invasione nella privacy della donna resterebbe impunito.

Ma non solo: con un simile precedente - che la denuncia si riveli fondata o meno - si genererebbe la possibilita', con esposti anonimi di mitomani o fantici, di creare una pressione psicologica su tutte le donne costrette a ricorrere all'aborto terapeutico, con gravissimo pregiudizio per la serenita' e dignita' della persona, oltre che con una ingiustificata ingerenza nell'opera dei sanitari chiamati ad eseguire questi interventi.

E - senza una adeguata limitazione - tale pregiudizio potrebbe estendersi agli ultimi istanti di vita delle persone che sopravvivono grazie a macchine, e che potrebbero trovarsi piantonate dalle forze dell'ordine in nome di un presunto rispetto per la vita a seguito di qualche anonima denuncia.

L'Osservatorio si augura un intervento del Garante per la privacy e del ministro della Sanita', che, al di la' di ogni considerazione politico-elettorale, pongano dei paletti ad iniziative come questa a tutela del cittadino direttamente interessato, come la donna sottopposta ad intervento abortivo, e del cittadino indirettamente coinvolto come la vicina di letto - anche lei colta inopinatamente in un momento delicato - o il personale sanitario.

E, nel contempo, l'Osservatorio si augura che nei confronti dei criminali organizzati (con i colletti bianchi o la lupara che siano) vengano impegnate - con altrettanta tempestivita' e zelo - risorse almeno proporzionate a quelle usate nel caso di questa donna napoletana.

* presidente dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus

Speciale diritti

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