19 ottobre 2007

 
     

Rom a Pavia : disinformazione e violenza
di Rita Guma*

L'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti esprime sdegno e sconcerto per quanto sta accadendo in provincia di Pavia, e desidera ribadire alcuni punti.

Molta parte del pregiudizio verso i Rom e' frutto di disinformazione. Molti ritengono infatti i Rom nomadi e stranieri, e li confondono con i Rumeni. Non che essere Romeni (o nomadi) sia una connotazione negativa, semplicemente si nota come esprima giudizi chi non sa nemmeno di cosa stia parlando.

Oltre un terzo dei Rom che si trovano in Italia (in totale 120.000 persone) sono infatti stanziali, cioe' non sono nomadi. Inoltre, secondo le stime, tra i 60.000 e i 90.000 Rom sono Italiani, cioe' nati in Italia da genitori Italiani. I Rom stranieri, poi, non provengono solo dalla Romania, ma anche da Bulgaria, Albania e altri Paesi dei Balcani.

Riguardo alla questione del crimine (in genere piccoli furti, ma anche rapimenti di bambini) attribuito ai Rom in generale, ricordiamo che la responsabilita' e' individuale, quindi non si puo' colpevolizzare nessuno, e tantomeno un intero popolo, comprensivo di minori, sol perche' alcuni Rom, cosi' come alcuni Italiani, operano in modo illegale.

Peraltro alcuni giornali fanno passare l'idea che piccoli furtarelli commessi in questi giorni in provincia di Pavia siano associati alla presenza dei Rom, cosa affatto scontata. Molto piu' pericolosa e' invece la folla inferocita, che in varie occasioni e' stata ad un passo dal causare (o ha causato) danni irreparabili.

Ricordiamo anche che gli emigranti Italiani (dal nord e dal sud d'Italia) non sempre sono stati ben accolti all'estero. In un caso, negli Stati Uniti, la folla inferocita lincio' 11 Italiani che erano stati assolti dal tribunale dall'accusa di aver ucciso un poliziotto. La gente, mossa dal pregiudizio (Italiano = truffatore e mafioso) uccise 11 innocenti in barba alla giustizia del proprio stesso Paese, sedicente democratico ed evoluto.

Leggiamo poi su alcuni giornali la proposta di togliere i poteri al Prefetto, e questo sol perche' il Prefetto di Pavia sta cercando di risolvere la situazione senza epurazioni e senza gesti clamorosamente razzisti. Forse gli autori di questa idea non sanno che il Prefetto rappresenta il governo sul territorio, quindi i suoi poteri non possono essere ripartiti fra altre figure, fra cui (come essi propongono) il presidente della provincia, che rappresenta invece un ente locale con rappresentanti eletti localmente.

Esprimiamo anzi solidarieta' al Prefetto di Pavia ed a tutti quei rappresentanti eletti negli enti locali interessati dalla vicenda che per il fatto di aver preso posizione contro le aggressioni (verbali e non) ai Rom ed all'evocazione delle camere a gas, sono oggi oggetto di intimidazioni piu' o meno velate.

* Presidente nazionale dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus

Speciale diritti

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