25 ottobre 2001

 
     

Il CSM: cos'e' e come funziona.

Eurojust e' un organismo deliberato dal Consiglio europeo nell'ottobre 1999, composto da magistrati e funzionari di polizia distaccati da ciascuno stato membro del Consiglio europeo, una procura europea che renda più efficace la lotta contro la criminalità organizzata.

A novembre 2000 a Bruxelles e' stata approvata dalla Commissione per le libertà ed i diritti dei cittadini, come primo nucleo di Eurojust, un’unità provvisoria di cooperazione giudiziaria, su proposta dei governi portoghese, francese, svedese e belga.
Compiti dell’unità dovrebbero essere non solamente attività di coordinamento fra le varie autorità nazionali competenti (specialmente per quanto riguarda le indagini e l’avvio delle azioni giudiziarie) ma anche una reale cooperazione, in vista della realizzazione di uno spazio giuridico comune, che richiede norme e procedure comuni.
Detta cooperazione fra Stati membri, del resto, vertendo in primo luogo sull’attività di polizia (come ruolo di pubblica accusa), ha come fine ultimo quello di creare un servizio di pubblico ministero europeo.

L'attivita' dell'Unità provvisoria di coperazione giudiziaria (Pro Eurojust) , istituita infine con decisione del Consiglio dell'Unione europea del 14 dicembre 2000, ha avuto inizio il 1° marzo 2001 a Bruxelles.
La definizione normativa di Eurojust, è prevista entro la fine del 2001, e risponde all'esigenza di porre le basi per l'attuazione di misure efficaci destinate ad agevolare il coordinamento delle attività di indagine e la cooperazione tra autorità giudiziarie nazionali in materia di gravi forme di criminalità ed in particolare di criminalità organizzata, in casi riguardanti due o più Stati membri.

L'Unità si riunisce nel palazzo in cui ha sede il Consiglio dell'Unione europea (Edificio Justus Lipsius) e ciascun membro nazionale ha un ufficio nell'ambito della propria Rappresentanza permanente.
Pro Eurojust è composta da procuratori, giudici o funzionari di polizia designati dai quindici Stati membri, con il compito di agevolare il coordinamento tra i magistrati nazionali e di facilitare, insieme con la Rete Giudiziaria Europea, lo scambio di informazioni e la reciproca assistenza legale in casi concernenti gravi forme di criminalità e, in particolare, la criminalità organizzata.
Pro Eurojust, inoltre, propone e -attraverso i suoi componenti nazionali- dà avvio ad azioni collegate degli Stati membri interessati nel settore della criminalità organizzata.
Secondo il ministero della Giustizia, le attività e le esperienze che saranno acquisite dai membri di Pro Eurojust costituiranno un ausilio anche nell'ambito delle negoziazioni dello strumento definitivo, attualmente in corso ad opera del Consiglio.

La decisione europea e' stata recepita, ma non esistendo in precedenza una procedura per la nomina del membro italiano di Pro Eurojust, vi sono state discordanze fra il ministro Fassino, che riteneva dovesse essere proposto dal guardasigilli, e alcuni membri del CSM, che, facendo appello all'indipendenza della magistratura, reputavano che la proposta dovesse essere appunto del CSM.
Egli aveva proposto Gian Carlo Caselli, anche a motivo della esperienza in Polizia, che sarebbe risultata molto utile nell'incarico considerato.
Fra gli altri aspiranti vi era lo stesso Tinebra, adesso nominato alla direzione degli istituti penali.
Alla fine il plenum del Csm ha votato con 19 sì, 6 no e 5 astensioni la proposta di maggioranza della commissione, designando Gian Carlo Caselli, la cui nomina e' stata poi confermata da Consiglio dei ministri.

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