Il
CSM: cos'e' e come funziona.
Eurojust
e' un organismo deliberato dal Consiglio europeo nell'ottobre 1999, composto
da magistrati e funzionari di polizia distaccati da ciascuno stato membro
del Consiglio europeo, una procura europea che renda più efficace la lotta
contro la criminalità organizzata.
A novembre
2000 a Bruxelles e' stata approvata dalla Commissione per le libertà ed
i diritti dei cittadini, come primo nucleo di Eurojust, un’unità provvisoria
di cooperazione giudiziaria, su proposta dei governi portoghese, francese,
svedese e belga.
Compiti
dell’unità dovrebbero essere non solamente attività di coordinamento fra
le varie autorità nazionali competenti (specialmente per quanto riguarda
le indagini e l’avvio delle azioni giudiziarie) ma anche una reale cooperazione,
in vista della realizzazione di uno spazio giuridico comune, che richiede
norme e procedure comuni.
Detta cooperazione fra Stati membri, del resto, vertendo in primo luogo
sull’attività di polizia (come ruolo di pubblica accusa), ha come fine
ultimo quello di creare un servizio di pubblico ministero europeo.
L'attivita'
dell'Unità provvisoria di coperazione giudiziaria (Pro Eurojust) , istituita
infine con decisione del Consiglio dell'Unione europea del 14 dicembre
2000, ha avuto inizio il 1° marzo 2001 a Bruxelles.
La definizione normativa di Eurojust, è prevista entro la fine del 2001,
e risponde all'esigenza di porre le basi per l'attuazione di misure efficaci
destinate ad agevolare il coordinamento delle attività di indagine e la
cooperazione tra autorità giudiziarie nazionali in materia di gravi forme
di criminalità ed in particolare di criminalità organizzata, in casi riguardanti
due o più Stati membri.
L'Unità si riunisce nel palazzo in cui ha sede il Consiglio dell'Unione
europea (Edificio Justus Lipsius) e ciascun membro nazionale ha un ufficio
nell'ambito della propria Rappresentanza permanente.
Pro Eurojust è composta da procuratori, giudici o funzionari di polizia
designati dai quindici Stati membri, con il compito di agevolare il coordinamento
tra i magistrati nazionali e di facilitare, insieme con la Rete Giudiziaria
Europea, lo scambio di informazioni e la reciproca assistenza legale in
casi concernenti gravi forme di criminalità e, in particolare, la criminalità
organizzata.
Pro Eurojust, inoltre, propone e -attraverso i suoi componenti nazionali-
dà avvio ad azioni collegate degli Stati membri interessati nel settore
della criminalità organizzata.
Secondo il ministero della Giustizia, le attività e le esperienze che
saranno acquisite dai membri di Pro Eurojust costituiranno un ausilio
anche nell'ambito delle negoziazioni dello strumento definitivo, attualmente
in corso ad opera del Consiglio.
La decisione europea e' stata recepita, ma non esistendo in precedenza
una procedura per la nomina del membro italiano di Pro Eurojust, vi sono
state discordanze fra il ministro Fassino, che riteneva dovesse essere
proposto dal guardasigilli, e alcuni membri del CSM, che, facendo appello
all'indipendenza della magistratura, reputavano che la proposta dovesse
essere appunto del CSM.
Egli aveva proposto Gian Carlo Caselli, anche a motivo della esperienza
in Polizia, che sarebbe risultata molto utile nell'incarico considerato.
Fra gli altri aspiranti vi era lo stesso Tinebra, adesso nominato alla
direzione degli istituti penali.
Alla fine il plenum del Csm ha votato con 19 sì, 6 no e 5 astensioni la
proposta di maggioranza della commissione, designando Gian Carlo Caselli,
la cui nomina e' stata poi confermata da Consiglio dei ministri.
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