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Antimafia: Giuseppe
di Pino Maniaci
Assassinato per fare un regalo agli amici mafiosi in carcere. Fermatevi un attimo per leggere questa storia agghiacciante.
Lui era Giuseppe Montalto, agente scelto della polizia penitenziaria che prestava servizio all'Ucciardone di Palermo, nella sezione di massima sicurezza, quella riservata ai boss.
Un uomo tutto d'un pezzo che non scendeva mai a compromessi, nemmeno quando in carcere scoprì uno scambio di pizzini. In particolare, pare che vide Raffaele Ganci mentre nascondeva un bigliettino, poco prima di allontanarsi insieme ai boss Mariano Agate, Giuseppe e Filippo Graviano, durante l'ora d'aria.
Montalto aveva trent'anni ed era onesto come pochi, non ci pensò due volte a sequestrare quel foglio. Gesto che, qualche mese dopo, gli costò la vita: venne ucciso il 23 dicembre 1995 davanti agli occhi della moglie incinta e della figlioletta di dieci mesi vicino Trapani.
Il suo omicidio fu il regalo di Natale dei mafiosi trapanesi ai detenuti al 41 bis.
A rivelarlo fu il collaboratore di giustizia Francesco Milazzo, che parlò di un summit mafioso a Salemi durante il quale, secondo il pentito, venne riportato il messaggio di Nino Madonia, che dal carcere voleva "fatta una cortesia", cioè che venisse "eliminata una guardia carceraria che si comporta male".
 
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