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Parole di Pace dal Papa, parole di guerra da Mattarella
di Santina Sconza
Che differenza fra le parole pronunciate da Papa Leone XIV e il nostro Presidente della Repubblica Mattarella!
Papa Leone XIV contro le guerre e il Riarmo:
"Programmi educativi che giustificano le guerre. È blasfemia benedire il nazionalismo e la lotta armata».
Per il Papa questo è un periodo in cui si giustifica la folle corsa al riarmo con la scusa del nemico, in cui a scuola e sui media si lanciano «campagne di comunicazione e programmi educativi» che «trasmettono una nozione meramente armata di difesa e di sicurezza», in cui si assiste a un «processo di deresponsabilizzazione dei leader politici e militari, a motivo del crescente “delegare” alle macchine decisioni riguardanti la vita e la morte di persone umane».
Un tempo in cui, con «forme di blasfemia che oscurano il Nome Santo di Dio» si vuole «trascinare le parole della fede nel combattimento politico, benedire il nazionalismo e giustificare religiosamente la violenza e la lotta armata».
E aggiunge chi ha in mano le sorti dei popoli imbocca un'altra direzione. Come dimostra la «logica contrappositiva» sul piano politico che sta andando «molto al di là del principio di legittima difesa» e che «è il dato più attuale in una destabilizzazione planetaria che va assumendo ogni giorno maggiore drammaticità e imprevedibilità».
Tutto ciò si traduce in «ripetuti appelli a incrementare le spese militari e le scelte che ne conseguono sono presentate da molti governanti con la giustificazione della pericolosità altrui».
Inoltre «la forza dissuasiva della potenza, e, in particolare, la deterrenza nucleare incarnano l’irrazionalità di un rapporto tra popoli basato non sul diritto, sulla giustizia e sulla fiducia, ma sulla paura e sul dominio della forza».
Ed invece il Presidente Sergio Mattarella;
"La spesa per dotarsi di efficaci strumenti che garantiscano la difesa collettiva è sempre stata comprensibilmente poco popolare. Anche quando, come in questo caso, si perseguono finalità di tutela della sicurezza e della pace, nel quadro di una politica rispettosa del diritto internazionale. E tuttavia, poche volte come ora, è necessario.
Anche per dare il nostro decisivo contributo alla realizzazione della difesa comune europea. Sicurezza nazionale e sicurezza europea sono oggi indivisibili”.
E i popoli sono contro il riarmo, contro la leva obbligatoria, contro ogni guerra, contro il massacro del nemico, il massacro dei militari, il massacro degli innocenti.
 
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