Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
21 dicembre 2025
tutti gli speciali

Campagna contro Limes: delegittimare i discorsi fra adulti
di Stefano Masson

Intervengo brevissimamente sulla campagna contro Caracciolo e Limes.

Va da sé, leggere dell'atlantista Caracciolo come di una "risorsa putiniana" fa sganasciare dalle risate.

Tuttavia, la bastonatura "esemplare" che sta subendo Limes è una cosa molto seria e molto preoccupante.

Significa che in futuro non ci sarà spazio per un "occidentalismo intelligente", per un ragionamento articolato sulle cose del mondo al riparo della propaganda spicciola.

Si viaggia speditamente, cioè, verso una totale delegittimazione dei discorsi tra adulti.

Tra le Pagine maccartiste dell'universo NAFO (tipo "Guerriglia antigrullina") -ignoro se già arruolate nelle cyberbrigate di Mattarella e Crosetto - rimbalza l'intervista al dimissionario generale Camporini che critica Caracciolo perché persegue una "geopolitica senza etica". L'appunto di Camporini pare "profondo", ma nella realtà è una sesquipedale scemenza, un'inascoltabile citrulleria.

Si può approcciare la geopolitica da svariati punti di vista e sulla scorta di bagagli ideologico-culturali diversissimi, ma la "geopolitica CON etica" semplicemente NON esiste: è soltanto un altro nome per dire "propaganda".

E se aggiungiamo che qui "etica" dev'essere intesa come quel particolarissimo sguardo tribale che consente di vedere (molto selettivamente) Kiev, ma che non riesce nemmeno a scorgere Gaza, abbiamo il quadro completo dei discorsi ammessi pubblicamente. Cioè, il dibattito pubblico dev'essere annullato a favore di una propaganda ferocemente faziosa e infantile al contempo (la "geopolitica CON etica").

E dunque si comprende meglio l'accanimento contro Caracciolo e Limes. Una campagna tanto più coordinata e violenta quanto più la rivista e il suo direttore sono interni al sistema, non appartengono all'ormai sparutissima cerchia dei "critici". Sono rispettabili "integrati", non "apocalittici" passibili di derisione programmatica.

Il reato che si imputa loro è la preservazione di uno "spazio analitico" non esoterico (non notissimo e frequentatissimo, ma pur sempre "democraticamente" accessibile).

È la colpa di fare discorsi adulti rivolti a un uditorio adulto in un momento estremamente critico per l'Occidente collettivo, in cui sono ammessi solo pistolotti moralistici per un pubblico liberale infantilizzato.


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale