Alaa Faraj: due giorni senza prigione
di Alessandra Sciurba

Catania, 16 dicembre 2025. Il secondo giorno di libertà in 10 anni di detenzione.

Un'altra chiesa stracolma di persone a dirti che non sei solo, che la tua battaglia è una battaglia comune che ha a che fare con la responsabilità collettiva, col prendersi cura, con il salvarsi insieme, con il mondo in cui vorremmo poter vivere.

Dei nostri meravigliosi compagni di strada, moderati da Emiliano Abramo che ci ha accolti portando anche il sostegno dell'Arcivescovo di Catania, Monsignor Luigi Renna, riporto solo alcune parole.

Il Rettore dell'Università di Catania, Enrico Foti, ci ha parlato della tua "innocenza tradita".

Il coraggioso magistrato Felice Lima ci ha detto che la tua storia insegna a prestare la massima attenzione alle vite degli altri, che la giustizia non deve mai diventare strumento di oppressione, che non possiamo essere una società disonesta con una morale farisea che vuole solo capri espiatori.

Il Professore Alberto Andronico ha definito la tua scrittura come capace di "bucare il simbolico e toccare il reale" e, richiamando Le città invisibili, e ti ha detto che ci insegni a non accettare l'inferno e a riconoscere, nell'inferno, ciò che inferno non è.

Daria Bignardi, ancora una volta con noi, ha raccontato la sensazione che si prova dopo avere letto il tuo libro, come un romanzo di formazione che chiama tutti a cercare di fare qualcosa.

Don Luigi Ciotti, ha detto che Alaa è il nome di un innocente da pronunciare a voce alta, senza stancarci di chiedere verità e giustizia.

Corrado Fortuna è stato di nuovo la voce delle tue pagine.

Ora sei di nuovo in una prigione fisica, ma la libertà non è mai una questione materiale, e tanto meno lo è per te.

Grazie Alaa Faraj.

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