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Zelensky non dà un bel segnale
di
Leandro Leggeri
Mostrandosi a 500 metri dalla “zona grigia” e diffondendo coordinate precise, Zelensky non dimostra che Kupiansk resiste: dimostra che il controllo ucraino si ferma prima dell’area urbana.
Se il presidente può esporsi solo ai margini, significa che dentro la città non c’è più una linea sicura, né una presenza statale pienamente operativa. Questo è esattamente ciò che i russi sostengono quando parlano di città “liberata” ma con sacche residue o combattimenti sporadici.
È una dinamica tipica delle fasi terminali di una battaglia urbana: la politica parla in termini giuridici (“non è ufficialmente caduta”), il terreno parla in termini operativi (“non è più governabile”).
I russi ragionano sul secondo piano, ed è per questo che quel video, invece di smentirli, rafforza la loro tesi.
C’è anche un elemento simbolico pericoloso: quando un capo di Stato deve “certificare” di persona l’esistenza di una città, significa che le mappe e i bollettini non bastano più.
È un segnale di debolezza comunicativa prima ancora che militare.
 
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