Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
13 dicembre 2025
tutti gli speciali

Sardegna: qualsiasi scelta sarà sbagliata
di David Cappellini

Sembra che la Regione Sardegna abbia dato il suo assenso all'ampliamento della fabbrica d'armi RWM, facente parte della multinazionale Rheinmetall, uno dei colossi dell'industria militare. La fabbrica si trova nel Sulcis, una delle zone più disagiate d'Italia, e dà lavoro a circa 650 persone.

Nel mirino della critica è finita il Presidente della Regione Todde, in un primo momento attaccata da chi voleva l'ampliamento dello stabilmento, cioè dai partiti di governo e dell'opposizione centrista, dagli imprenditori locali e, ahimè dagli operai impiegati in RWM.

Infatti la Todde e la giunta da lei presieduta si erano espressi in modo negativo nel concedere l'ampliamento, per motivi ambientali e di sicurezza, oltre che ovviamente, per motivi ideali. Poi però, la formalizzazione del divieto più volte annunciato, non è arrivato e il 16 ottobre il TAR sardo ha imposto alla Regione di prendere una decisione definitiva entro 60 giorni.

Sembra che dopo il consulto approfondito di tutti gli uffici tecnici e ambientali regionali, che hanno rinnovato le analisi tecniche e peritali, l'orientamento della Todde sia cambiato: propenderebbe ora per il si. Non sarebbero presenti rischi ambientali o di sicurezza come era emerso in precedenza.

Questo cambiamento di rotta ha provocato la protesta dei movimenti ambientalisti e pacifisti e il pronunciamento di voto contrario di un pezzetto della maggioranza. Una delle poche cose certe, però, è che la decisione andrà ufficializzata entro il 16 dicembre.

È una mela avvelenata lasciata dall'amministrazione Solinas, questa è un'altra certezza. Anche la CIGL si è trovata in imbarazzo proprio perché la linea per il no non era seguita dai lavoratori, di diverso avviso.

I problemi occupazionali enormi della zona di Iglesias si intersecano in modo complicato con altri problemi demografici e ambientali e fare la scelta giusta diventa forse impossibile. I sardi pagano l'abbandono in cui decenni di politiche miopi di cdx e csx li hanno relegati, destinando un'isola sicuramente a grande vocazione turistica, come una colonia del continente nel cui territorio più interno istituire poligoni militari tossici e impianti industriali inquinanti o pericolosi.

Se la Todde scegliesse per l'ampliamento della fabbrica sarebbe l'ultima dei colpevoli. Anche perché, se decidesse per il no, la scelta verrebbe sicuramente impugnata, la regione potrebbe essere commissariata ed entrerebbe in una fase di corsi e ricorsi legali interminabile e costosa.

Inoltre la RWM sposterebbe il suo stabilimento all'estero senza farsi troppi problemi, facendo pagare l'incresciosa situazione a 650 famiglie di nuovi disoccupati, in una zona con la disoccupazione al 21%, l'occupazione al 40% e l'indice di vecchiaia al 194% (Un valore superiore a 100 significa che ci sono più anziani che giovani, ndr), con un pil pro capite inferiore di 11.000 euro alla media nazionale.

È vero anche che seppure RWM non venda direttamente armi ad Israele, le vende a paesi arabi come Oman e Arabia Saudita che potrebbero triangolare con lo stato terrorista la vendita di armi usate poi nel genocidio a Gaza.

Insomma, il silenzio e gli scrupoli della Todde sono giustificati, credo che qualunque sia la decisione che deve prendere sarà sbagliata per qualcuno e moralmente complicatissima. La soluzione di nazionalizzare e riconvertire le fabbriche di morte può essere l'unica prospettiva futura per evitare imbarazzi simili, ma non viviamo nella società adatta...


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale