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La Stampa: l'elefante nella stanza
di Sergio Cararo
Alla Stampa di Torino c'era un elefante nella stanza... ma non se ne sono accorti.
John Elkann, il boss del gruppo finanziario Exxor, ha deciso entro gennaio 2026 di chiudere il quotidiano La Stampa e di vendere Repubblica e gli altri media del gruppo Gedi (Huffington Post, le radio Deejay, Capital, La Sentinella del Canavese). I vertici di Gedi lo hanno comunicato ai giornalisti de La Repubblica e confermato anche al comitato di redazione de La Stampa.
Da quanto trapela, l’operazione coinvolge principalmente La Repubblica, le radio e le attività digitali, con un’offerta intorno ai 140 milioni di euro avanzata dal gruppo greco-saudita Antenna.
La società Antenna è dell’armatore greco Kyriakou ma è partecipato al 30% dal fondo Pif del principe saudita Mohammad bin Salman, ed ha fatto sapere di non essere interessato all’acquisizione de La Stampa.
Il futuro dello storico quotidiano di Torino (da sempre proprietà della Fiat prima e della Exxor poi), definito dagli operai torinesi con il soprannome emblematico e di certo non lusinghiero di La Busiarda, resta dunque incerto e il rischio di chiusura sembra materializzarsi concretamente.
(...) Solo due settimane fa il quotidiano La Stampa era diventato oggetto di grandi attestati di solidarietà e alte grida di stigmatizzazione per l’incursione di un corteo di studenti nella redazione.
Il quotidiano, come noto, non gode di buona fama nei movimenti sociali torinesi né tra le reti solidali con la Palestina. Per giorni questo fatto era stato il tema del giorno e il tormentone discriminante di ogni commento o ragionamento (cosa pensa della incursione alla Stampa? E’ stata la domanda d’obbligo a presupposto di qualsiasi altra).
Ma mentre tutti si concentravano sul dito – la contestazione degli studenti – la luna si apprestava a precipitare sulla redazione del giornale con le fattezze di un elefante nella stanza.
Le serie minacce alle libertà vengono sempre dall’alto, non dal basso. Da questo possono venire le critiche o “i moniti”, per quanto ruvidi possano essere, dall’alto vengono gli ordini.
 
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