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Piazza Fontana: attentato terroristico fascista
di
Santina Sconza *
La strage di piazza Fontana fu un attentato terroristico di matrice neofascista, compiuto il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano, all'interno della sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura che causò 17 morti e 88 feriti.
La strage di piazza Fontana è la madre di tutte le stragi, quel 12 dicembre 1969 l'Italia fu colpita da 5 attentati fascisti.
Roma 3 attentati: Banca Nazionale del Lavoro in via San Basilio, piazza Venezia, Altare della Patria.
Milano oltre la strage di piazza Fontana una bomba venne ritrovata inesplosa in piazza della Scala.
Furono messe anche in uffici giudiziari a Torino, Milano e Roma bombe che per fortuna non esplosero a causa di difetti.
Il 12 dicembre 1969 fu l'inizio delle stragi in Italia, la Repubblica democratica fu colpita dai fascisti.
Chi furono i mandanti? Chi guidò le stragi?
Per anni e anni i familiari delle vittime delle stragi hanno lottato per la verità. Sappiamo che dietro la strage non solo c’era Ordine nuovo ma il Sid e l’Ufficio Affari riservati del Viminale e un pezzo della Dc era connivente (basta rileggere il Memoriale di Aldo Moro scritto nel carcere delle Br), oltre a settori del Psdi: in tanti operarono per far saltare la verità.
Verità incompleta che è stata tuttavia garantita dalla battaglia delle associazioni delle vittime e dai movimenti civili che le hanno sostenute anche se il 3 maggio 2005 la Cassazione chiude la vicenda giudiziaria confermando definitivamente le assoluzioni dei tre fascisti di Ordine Nuovo Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni.
Ma c'è un'altra vittima Pinelli, il 16 dicembre l'anarchico Pietro Valpreda viene arrestato a Milano. La polizia è certa che sia lui “il mostro” autore della strage. Nella notte l’anarchico Giuseppe Pinelli precipita dalla finestra dell’ufficio del commissario Luigi Calabresi.
Nel 2019, il giudice Guido Salvini, ora in pensione dal dicembre 2023 dopo quarant’anni di carriera, con Andrea Sceresini, ha pubblicato un libro che s’intitola proprio «La maledizione di piazza Fontana».
Ora fa l’avvocato, ma negli anni ’90 è stato lui a scrivere l’ultima pagina giudiziaria sull’eccidio del 12 dicembre. Carta canta: è stato Carlo Digilio insieme ad altri militanti veneti di Ordine Nuovo.
Oggi 12 dicembre cade anche lo sciopero generale indetto dalla Cgil, uno sciopero contro una manovra sbagliata e ingiusta ed anche per ricordare le vittime delle stragi fasciste.
Oggi, come afferma la FP Cgil lombarda:
Ricordare la strage di Piazza Fontana non basta. Il 12 dicembre 1969 deve essere un impegno continuo a difendere di più e meglio democrazia, diritti, verità, giustizia e solidarietà".
Ecco perché oggi saremo in tanti a scioperare, non ci farà retrocedere il terrorismo di questo governo, i decreti sicurezza che ha emanato ci fa capire che la matrice è fascista.
* Coordinatrice Commissione Mafia e Antimafia dell'Osservatorio
 
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