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16 novembre 2025
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Omicidi e stragi italiane, nuova lettura: ha stato Gheddafi!
di Sergio Scorza

Sono letteralmente scioccato. Ho appena finito di ascoltare su Radio Popolare di Milano una buona ora di sconcentante monologo di Miguel Gotor in cui lo "storico", nonchè esponente del partito democratico, ha illustrato le funamboliche teorie complottiste contenute nel suo ultimo libro intitolato "L'omicidio di Piersanti Mattarella. L’Italia nel mirino: Palermo, Ustica, Bologna (1979-1980)".

Peraltro, il giornalista in studio non ha mai interrotto con delle domande in grado di chiarire i tanti salti logici di Gotor che ha esposto il suo teorema senza mai essere veramente disturbato.

In breve, Gotor, partendo dall'assassinio del presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella (che indica come "l’erede politico di Aldo Moro") traccia una linea tra le "stratificazioni del potere italiano" soffermandosi sugli «ibridi connubi» tra neofascismo, massoneria occulta, mafia, "apparati deviati dello Stato" e... udite, udite, la Libia di Gheddafi!

Gotor indica delle relazioni organiche tra l’omicidio Mattarella e le stragi di Ustica e di Bologna e mette tutto in relazione alla decisione degli Stati Uniti e della NATO di installare in Sicilia i missili Cruise contro la Libia e contro l’Unione Sovietica. Non che non vi possa essere stata qualche relazione tra queste cose ma la spiegazione che da Gotor è monocausale: Gelli ha organizzato tutto ma su mandato di Gheddafi che era in combutta con i neofascisti italiani per via del comune "antisemistismo"(!).

Ovviamente sui rapporti di Gelli con gli USA ed i milioni di dollari affluiti sul conto svizzero nemmeno una parola.

Eppure è ormai di pubblico dominio il fatto che Licio Gelli fosse di casa negli Stati Uniti. Come è stradocumentato che, tra gli iscritti alla P2 c’era il capo della stazione CIA di Roma, Randolph Stone ai cui ordini era il capo servizi segreti italiani. Altrettanto acclarato il rapporto tra il servizio segreto USA e quello militare italiano (prima Sifar, poi Sid) nel quadro della pianificazione segreta "Stay Behind" (Gladio) che era nata nel 1956 da un accordo tra CIAe SIFAR.

Anche il servizio segreto civile italiano (l’Ufficio affari riservati) aveva stretti legami con gli amerikani. A capo di quell'ufficio era Federico Umberto D’Amato che, nelle sentenze di primo grado e d'appello della Corte d'Assise di Bologna, confermate poi dalla Corte di Cassazione, è indicato come uno dei 4 mandanti, organizzatori o finanziatori della strage alla stazione di Bologna del 1980 insieme a Licio Gelli, Umberto Ortolani e Mario Tedeschi iscritto alla P2. D'Amato era in costanti rapporti con Gelli ma, soprattutto, era un uomo della CIA ed aveva anche un filo diretto con l’FBI.

Ma di tutto ciò, nel teorema nuovo di zecca di Gotor, non c'è alcun accenno perché il collante che terrebbe tutto insieme - assassinio di Piersanti Mattarella, strage di Ustica, strage di Bologna - c'è soltanto Gheddafi, antisemita, salvatore della Fiat e finanziatore dei neofascisti italiani.

Ci sarebbe da ridere se non fosse che stiamo parlando di due stragi che hanno causato 166 morti più quella di Piersanti Mattarella ed oltre 200 feriti. Insomma, nel repertorio dietrologico e complottardo sulla recente storia d'Italia ne avevamo sentite di tutti i colori ma è un filone che non finirà mai di stupirci.


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