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11 novembre 2025
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I disegni di Helga
di Rinaldo Battaglia *

A Praga, il 10 novembre 1929, nacque Helga Weiss (come Helga Hošková-Weissová) ancor’oggi vivente. Fu una delle pochissime bambine di Terezěn che sopravvissero e divennero donne per testimoniare il crimine della Shoah e con esso le imperdonabili colpe del nazismo e di chi vigliaccamente lo appoggiň, in Italia ed altrove.

Deportata all’apertura di Terezěn (24 novembre 1941) in quanto ebrea, a 14 anni passň ad Auschwitz-Birkenau (ottobre 1944), poi a Freiberg (vicino a Dresda, sottocampo di Flossenburg), infine dopo 16 terribili giorni di ‘marcia della morte’ a Mauthausen.

Scampata alla Shoah riprese le lezioni di pittura e la passione, avviata nel lager di Terezěn, divenne professione ed arte. Oggi č un’affermata pittrice.

Durante i 3 anni di prigionia a Terezěn scrisse un diario con poesie e soprattutto disegni, molti disegni, raccogliendo quello che vedeva e viveva. Solo a tarda etŕ decise di pubblicare il suo diario, dopo aver riordinato il mucchio di fogli ingialliti scritti a matita, rimasti per anni dimenticati in fondo ad un cassetto, dopo esser stati murati a suo tempo, dentro una parete della 'Kasern', la baracca ex-caserma militare, dove 'viveva', dallo zio Josep Polák.

Anche i disegni di Helga riportano fedelmente la tristezza per la ‘partenza’ degli amici verso est o la paura delle guardie ceche e naziste, e sempre comunque, sempre tutta l’amarezza della vita nell’ex-ghetto di Terezin poi 'promosso' da Himmler a lager.

Ed Helga con la sua testimonianza ha confermato che i ricordi non potranno esser cancellati. Lei e gli altri bambini hanno sofferto troppo in tenera etŕ per riuscire a farlo. Si erano abituati al freddo, alla fame, alla sporcizia, alle botte e le varie sofferenze fisiche causate dalle guardie.

Si erano persino abituati alla perdita d’identitŕ, all’assenza della libertŕ fisica, ma nessun nazista č mai riuscito a privarli della voglia di volare fuori come farfalle, di fantasticare, sognando un futuro migliore, una vita che ‘fosse bella da vivere’.

Per quanto la morte fosse presente, costante e sempre triste compagna di viaggio. Come un’abitudine, un legame quasi naturale, istintivo. Se oggi si studia e si conosce in profonditŕ il terrore di Terezěn lo si deve anche ai disegni di una bambina chiamata Helga.

10 novembre 2025 – oggi Helga compie 96 anni - liberamente tratto dal mio ‘Non ho visto farfalle a Terezěn – ed. AliRibelli - 2021

* Coordinatore Commissione Storia e Memoria dell'Osservatorio


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