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Se mi lasci uccido il cane. Lei resta e viene uccisa
di Francesco P. Esposito *
"Se mi lasci uccido il cane" e la donna resta lì a prendersi le botte fino a morire.
LA CORRELAZIONE TRA VIOLENZA FAMILIARE E VIOLENZA SUGLI ANIMALI È ENORME.
I miei colleghi di UK e USA ne parlano a manetta, con studi, pubblicazioni e fondi a palate.
Protocolli di emergenza per il cane, il gatto, la donna e altre meraviglie varie.
Qui in ITALIA non esiste niente: né dati, né soluzioni, né sensibilità.
La lobby delle armi e della caccia a muso duro non te lo permettono e appena apri bocca arrivano i nostalgici che andavano a caccia con nonno fiascone che fischiava alla cugina in gonna a lamentarsi di te.
Se vuoi fare i conti veri sulla violenza domestica e sugli abusi sugli animali in Italia, preparati a uno schifo tra mancanza di strutture, sottovalutazione del problema e un livello di ipocrisia che fa male sul serio.
"Le donne vittime di violenza domestica sono esposte a violenze molto più gravi se in casa ci sono animali minacciati o maltrattati." Non è solo retorica: è la realtà raccontata dagli studi. E chi maltratta gli animali spesso è lo stesso che picchia in famiglia.
In Italia c’è una sola casa rifugio che accoglie donne con animali al seguito.
Una sola.
È ora di smetterla di fare finta, aprire gli occhi e affrontare davvero la relazione fra caccia, violenza domestica e maltrattamenti animali. Altrimenti vincono quelli che non vogliono cambiare niente.
Questo è il livello, e vorrei vedere chi ha il coraggio di dissentire.
* Criminologo forense, Componente del Comitato Tecnico-Giuridico dell'Osservatorio
 
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