Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
10 novembre 2025
tutti gli speciali

A chi la patrimoniale? A nessuno
di Elisa Fontana

Leggo e ascolto sogghignando l’ennesimo teatrino scacciapensieri sulla patrimoniale. Sogghigno perché sia Meloni che Schlein sanno benissimo che non se ne farà mai nulla. Meloni perché difende il suo elettorato che conta e la fascia sociale che sente davvero sua. Schlein perché sa benissimo che dentro il PD scoppierebbe la terza guerra mondiale e lei durerebbe 30 secondi, se davvero facesse seriamente quella proposta.

Rimane Landini, che la fa seriamente, pur sapendo che non se lo filerà nessuno.

Di Meloni non conta parlarne, perché è coerente con quella che è la difesa dei ceti più ricchi e quelli alieni da qualunque tentazione di pagare le tasse. Infatti, i ceti più poveri servono solo a mungere voti, berciando su truffaldine promesse di abolizioni delle accise, di sconquasso di leggi Fornero, di splendidi 1000 euro al mese con un click e via prendendo per i fondelli.

Landini cerca quanto meno di aprire un dibattito in difesa di quei ceti che sono sotterrati da lavoro povero, dalla precarietà, dall’inflazione, dallo sfruttamento, gli invisibili di questa società del benessere che riempie le file della Caritas e in cui 1 giovane su 5 non ha i soldi per mangiare.

E, paradossalmente, deve dirigere la sua lotta non tanto verso le destre, che su questo argomento sono al “dategli le brioches”, ma verso buona parte del Pd, verso Renzi e anche verso Conte che si sono tutti premurati di dichiarare che stiamo parlando di un falso problema che non è all’ordine del giorno. Ora, di Renzi non conta nemmeno parlarne, perché sta alla sinistra come il suo amico Bin Salman ai diritti umani, Conte deve ancora decidere da che parte stare, aiutato magari da qualche sondaggio.

E il PD? Il PD fa esattamente quello che in realtà è: un partito moderato di centro tendente a destra, ancorché liberale, che ha teoricamente a cuore il ceto medio e, ancor più teoricamente, la classe lavoratrice. In questo clima interno qualcuno riesce ad immaginare domani, in un ipotetico governo, che Schlein faccia la proposta di una patrimoniale?

Tutta l’ala dei cosiddetti riformisti chiamerebbe subito l’esorcista. Tutti quei rivoluzionari della domenica che non hanno la più pallida idea di cosa sia un picchetto ai cancelli di una fabbrica, ma che intrattengono rapporti privilegiati con quel mondo imprenditoriale che poi vota massicciamente a destra in barba a tutti gli avvicinamenti e a tutte le blandizie messe in atto, ecco tutti costoro la farebbero fuori politicamente in un nanosecondo.

Dunque, stiamo parlando da alcuni giorni solo ed esclusivamente di aria fritta e la domanda sorge spontanea: a chi conviene parlare di aria fritta? Ma alla nostra ineffabile Giorgina, ovviamente, così spostiamo il periscopio dalle indecenze brunettiane, ma, soprattutto, dalla bocciatura senza appello della manovra da parte di Bankitalia, Istat, Ufficio Parlamentare di Bilancio e Corte dei Conti che sottolineano tutti come le detassazioni premieranno chi guadagna di più, a scapito di chi guadagna meno.

Il giochino è sempre lo stesso, spostare l’attenzione su altro, sapendo oltretutto che nel campo avverso si toccano nervi scoperti che potranno causare la solita infinita diatriba e i soliti diversi posizionamenti fra le varie correnti del Pd. E volete che Giorgina in queste condizioni duri solo 5 anni?


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale