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Spagna si pente del passato coloniale e dialoga con il Messico
di Vitoria Sobral
Dopo anni di tensioni diplomatiche derivanti dal passato coloniale della Spagna, il Primo Ministro spagnolo Pedro Sánchez ha dichiarato domenica che il miglioramento delle relazioni con il Messico è una priorità per il suo governo.
In un'intervista al quotidiano El País, Sánchez ha riconosciuto le "luci e le ombre" della loro storia comune, sottolineando al contempo che riconoscerle entrambe è fondamentale per costruire relazioni più solide.
"Posso garantire che per la Spagna, normalizzare le nostre relazioni con un Paese che consideriamo molto vicino è una priorità", ha affermato.
Ricordando i legami storici e culturali tra le due nazioni, il Primo Ministro ha sottolineato il sostegno del Messico agli esuli spagnoli dopo la guerra civile del 1936-39.
Le relazioni tra le due nazioni sono state tese negli ultimi anni a causa delle ripetute richieste dei leader messicani alla Spagna di presentare scuse ufficiali per gli abusi commessi durante l'era coloniale.
Questa tensione si è particolarmente accesa nel 2019, quando l'allora presidente Andrés Manuel Lopez Obrador ha inviato una lettera al re di Spagna Felipe VI, chiedendo espressamente delle scuse per gli abusi commessi durante la conquista spagnola del Messico tra il 1519 e il 1521 e i successivi tre secoli di dominio coloniale.
All'epoca, la Spagna respinse formalmente la richiesta e il Re non emise alcuna risposta pubblica.
La questione diplomatica è tornata di attualità il mese scorso, quando la presidente messicana in carica Claudia Sheinbaum ha rinnovato le richieste di scuse ufficiali.
In risposta a questa rinnovata pressione, il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha riconosciuto il "dolore e l'ingiustizia" inflitti ai popoli indigeni durante la conquista spagnola delle Americhe.
Ha inoltre aggiunto: "C'è stata un'ingiustizia: è giusto riconoscerla oggi ed è giusto pentirsene. Perché anche questa fa parte della nostra storia comune e non possiamo negarla o dimenticarla".
 
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