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Presunti droni russi: Londra manda specialisti in Belgio
di Pierfrancesco Pallante
La Gran Bretagna sta inviando specialisti anti-droni della Royal Air Force in Belgio dopo che recenti avvistamenti di droni hanno interrotto le operazioni presso importanti aeroporti e siti sensibili, tra cui basi militari e impianti nucleari. La decisione fa seguito a una richiesta delle autorità belghe e si inserisce in un contesto di presunte preoccupazioni per sabotaggio.
Sir Richard Knighton, Capo di Stato Maggiore della Difesa del Regno Unito, ha confermato che "i nostri uomini e le nostre attrezzature" saranno inviati in assistenza al Belgio, pur sottolineando che l'origine dei droni rimane non confermata. Anche Germania e Francia hanno inviato squadre di specialisti in risposta agli incidenti. L'assistenza del Regno Unito sarà guidata dall'unità dedicata ai sistemi aerei anti-droni della RAF.
Giovedì scorso, droni non identificati sono stati avvistati sopra gli aeroporti di Bruxelles e Liegi, causando interruzioni dei voli. Avvistamenti simili sono stati segnalati nei pressi di installazioni militari e infrastrutture nucleari.
Sebbene non sia stata fatta alcuna attribuzione ufficiale, alcuni funzionari europei sostengono il coinvolgimento russo. Il Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha suggerito che gli incidenti con i droni potrebbero essere collegati ai dibattiti in corso sul rilascio dei beni russi congelati e detenuti in Belgio per finanziare il sostegno all'Ucraina.
Queste incursioni di droni sono state registrate dal 10 ottobre in diverse località sensibili, tra cui la base aerea di Kleine Brogel, che si ritiene contenga armi nucleari tattiche B61 statunitensi nell'ambito del quadro di condivisione nucleare della NATO.
Il ministro della Difesa belga Theo Francken ha scatenato una tempesta politica sabato a seguito della sua accusa pubblica di presunto sabotaggio russo in seguito all'ondata di incursioni di droni, formulata senza alcuna prova concreta.
Knighton ha sottolineato la necessità di affrontare sia le minacce tradizionali che quelle emergenti, tra cui la guerra spaziale e informatica, nonché la protezione fisica delle infrastrutture chiave e ha affermato che la Russia è "la minaccia più urgente in questo momento", citando il crescente ricorso a tattiche ibride, operazioni informatiche, sabotaggi e azioni segrete, che sono al di sotto della soglia della guerra convenzionale.
In un'intervista a Sky News, Knighton ha aggiunto: "Sappiamo di avere lacune in ambiti come le scorte di armi. Sappiamo di non avere tutte le persone di cui abbiamo bisogno", riferendosi all'impatto di decenni di tagli alle forze armate britanniche dopo la Guerra Fredda. Franken ha sostenuto sui social media che "parecchie persone sui social media sembrano infastidite dal fatto che gli occhi si stiano rivolgendo alla Russia. Ma evidentemente, la Russia è un sospetto plausibile... La Russia ha certamente le capacità per organizzare tali operazioni".
Si dà il caso che il Belgio sia contrario all'esproprio immediato dei beni sovrani russi congelati sul suo territorio, perché teme seri rischi legali e finanziari, preferendo invece un meccanismo di prestito che finanzi l'Ucraina con garanzie per la restituzione dei fondi, anche se gli asset russi resterebbero congelati. Pertan to da un lato appare illogico che Mosca minacci il paese che si oppone alla logica UE in materia, dall'altro sembra plausibile che altri - ad es. gli ucraini - lancino i droni per fare pressione sul Belgio facendolo sentire minacciato.
 
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