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08 novembre 2025
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La questione immorale
di Elisa Fontana *

Tanto per cambiare la Regione Sicilia è al centro dell’ennesimo scandalo politico-affaristico con protagonista quel Totò Cuffaro che dopo alcuni anni di carcere aveva dichiarato di aver chiuso con la politica e, per rendersi più credibile, se ne era partito per il Burundi a fare volontariato.

Totò Cuffaro, in realtà aveva chiuso con la politica, non avendola mai aperta, perchè il suo è sempre stato un interesse innanzitutto affaristico e la politica intesa esclusivamente come mezzo per accumulare affari e potere. Dunque, altro che chiudere con la politica, via a tutta manetta e, dunque, nessuna sorpresa, era solo questione di tempo. O davvero vorreste farmi credere che tutti coloro che immediatamente lo hanno sostenuto quando è tornato attivamente sulla scena lo hanno fatto per il suo impegno nella eticità della politica?

Tutti in buona fede? Tutti al di sopra di ogni sospetto? L’unico che non si immaginava niente, poverino, è stato Schifani, che pur di puntellare la sua traballante maggioranza ha spalancato le porte a Totò. Ma ancor prima aveva spalancato le porte ai maggiorenti di FDI che avevano inaugurato la stagione con una sfilza non indifferente di scandali e sperpero anche a fini personali (vedasi Auteri) di pubblico denaro, tanto da costringere la Giorgina nazionale a mandare nel partito un commissario che deve aver preso l’incarico come una vacanza al sole di Sicilia.

Schifani ha spalancato le porte come assessore anche a Luca Sammartino, al momento leghista e impelagato anche lui in guai giudiziari, ma campione di preferenze. E nemmeno lui, Schifani, personalmente di persona si è risparmiato un contributo di 300 mila euro al Trapani calcio dove il figlio è consulente legale. Questa è solo la superficie spicciola di un modus operandi che non è certamente nuovo, ma che mai in verità aveva raggiunto una tale profondità e pervasività.

Parlo di tutto ciò con immensa stanchezza, per dovere di cronaca, ma senza nessuna, nessunissima speranza che qualcosa possa cambiare in meglio, che possa esserci un sussulto di dignità non da parte di questa classe dirigente politicamente ed eticamente indegna, ma da parte dei cittadini.

Fra i quali, ovviamente, ci sono anche coloro che non si omologano e combattono, anche a costo di prezzi personali alti, ma c’è intorno un mare indistinto che ha sempre accettato l’andazzo senza battere ciglio. Per interesse, per disperazione, per ignoranza, per mille motivi, ma il risultato è sempre stato un via libera totale alla politica ignobile, ai suoi intrallazzi e ai suoi intrallazzatori. Politica spregevole, che ne ha approfittato non solo senza freni, ma rivendicando con arroganza il proprio ruolo predatorio.

In tutto questo acquitrino immoto e maleodorante non ha più nessun senso parlare di questione morale, noi siciliani dobbiamo avere il coraggio civile di guardarci in faccia e parlare di questione immorale, il vero, unico segno distintivo di un’epoca storica e di una politica totalmente scollate da qualunque contrappeso di minima decenza personale, politica, istituzionale.

Vi porto l’ultimo esempio? Il direttore generale dell’ASP di Siracusa, coinvolto in questa ultima inchiesta, ha da poco comunicato la propria autosospensione dalle funzioni e dalla retribuzione di direttore generale dell’ASP di Siracusa, citando l’art.20 della Legge regionale 5/2009. Il quale articolo però non parla affatto della facoltà dell’interessato di autosospendersi, ma della facoltà del governo regionale, di fronte a gravi motivi o reiterata omissione di atti obbligatori, di sospendere l’interessato.

Cioè, sa benissimo che un’autosospensione non è prevista per legge e non produce alcun effetto, ma ha lanciato lo stesso l’amo. Naturalmente, contattato dai media per avere una spiegazione, non ha risposto. Perché l’unica cosa in suo potere sono le dimissioni, ma quella è parola satanica, totalmente fuori discussione.

E’ solo un esempio, ma credo renda l’idea dello sato delle cose. Totalmente irredimibile.

A chiudere il teatrino Schifani ha sospeso tre dirigenti impelagati nelle indagini e ha preso atto soddisfatto dell’autosospensione del direttore ASP di Siracusa. Un’autosospensione che non esiste, pret à porter, per gli amici e gli ammiratori. Dopodiché, si continua come se nulla fosse, altro giro altro regalo, tanto c’è lo statuto speciale che tutto copre e tutto permette e tranquilli, se si torna a votare, nulla cambierà.

* Coordinatrice Commissione Politica e Questione morale dell'Osservatorio


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