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07 novembre 2025
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USA fanno fallire trattativa su servizi russi a compagnia svizzera
di Rico Guillermo

Gunvor, il trader svizzero di materie prime, ha ritirato la sua offerta per l'acquisto delle attività internazionali della russa Lukoil dopo che il Dipartimento del Tesoro statunitense si è pubblicamente opposto all'operazione e ha definito l'azienda "il burattino del Cremlino", lasciando il portafoglio globale di Lukoil nell'incertezza legale e commerciale.

L'accordo fallito, valutato a circa 20 miliardi di dollari, è l'ultimo segnale di un'intensificazione degli sforzi degli Stati Uniti per soffocare le entrate petrolifere russe nel contesto della guerra in Ucraina.

Giovedì, il Dipartimento del Tesoro statunitense ha pubblicato su X: "Finché Putin continuerà con le sue uccisioni insensate, il burattino del Cremlino, Gunvor, non otterrà mai la licenza per operare e trarre profitto". Il rimprovero pubblico ha chiarito che Washington difficilmente avrebbe rilasciato autorizzazioni o esenzioni dalle sanzioni che avrebbero consentito il trasferimento degli asset esteri di Lukoil a un acquirente non russo.

Poco dopo il post del Tesoro, Gunvor ha dichiarato che avrebbe ritirato la sua offerta. L'azienda ha contestato la definizione di Washington come "fondamentalmente disinformata e falsa" e ha affermato di aver preso le distanze per anni dagli interessi russi, bloccato gli scambi commerciali sanzionati e condannato pubblicamente la guerra in Ucraina.

Anche prima dell'intervento di Washington, la transazione ha incontrato ostacoli formidabili. Le banche occidentali e i partner finanziari sono diventati diffidenti nei confronti di grandi accordi legati a società russe sanzionate, e gli analisti hanno avvertito che l'acquisizione delle vaste partecipazioni estere di Lukoil, delle raffinerie in Europa, delle quote nei giacimenti del Medio Oriente e dell'Asia centrale e delle reti di vendita al dettaglio globali sarebbe complessa e rischiosa.

Le notizie circolate durante il processo di vendita indicavano una potenziale valutazione della divisione internazionale di Lukoil intorno ai 20 miliardi di dollari.

Le misure statunitensi contro Lukoil rientrano in un'intensificazione delle sanzioni di ottobre che ha preso di mira il settore petrolifero russo e ha sollevato lo spettro di sanzioni secondarie contro istituti finanziari e controparti che effettuano transazioni con determinate compagnie energetiche russe. Questo contesto giuridico ha reso altamente incerto l'accesso di qualsiasi acquirente a finanziamenti e assicurazioni.

Il fallimento dell'offerta Gunvor ha implicazioni regionali immediate. Le autorità bulgare stanno elaborando emendamenti legali volti a consentire il sequestro e la rivendita della raffineria Lukoil di Burgas, l'unica struttura di questo tipo nel Paese, per evitare una chiusura che potrebbe compromettere le forniture nazionali di carburante in caso di un'escalation delle sanzioni.


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