Niente Arena di Verona per cantante lirico russo
di Stefano Masson

La Fondazione Navalnij ha denunciato il baritono russo Abdrazakov come propagandista del Cremlino.
L'Arena di Verona ha subito annullato l'esibizione.

Ne ho scritto fin troppo, quindi su CancelRussia non torno.

Ricordo soltanto che chi adottasse sulla cultura un punto di vista tribale, razzista e suprematista come quello espresso dalla campagna CancelRussia, potrebbe avere mille ragioni (e la NATO non ne ha proprio nessuna), ma resterebbe un nemico assoluto dell'umanità.

Ah, dimenticavo. Stavolta non si può dare la colpa principale al cerebrolesivo fanatismo nazionalistico ucraino.

Infatti, come già Nalvalny fu creatura dei servizi segreti tedeschi, la Fondazione omonima sta primariamente in piedi grazie ai finanziamenti dei Volenterosi.

È quindi questioncella tutta europea, così com'è questioncella tutta ideologicamente "liberale" questo sempre più martellante (prevalentemente affabulatorio, ma non soltanto, come questo ennesimo caso testimonia) ricorso alla censura, alla cancellazione, al "tappare la bocca".

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