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Vi stupiremo con effetti speciali
di Elisa Fontana
Di seguito vi darò conto delle varie sceneggiature approntate sul caso Almasri dal nostro ineffabile governo (hai visto mai che qualcuno voglia trarne un film di fantascienza...).
I fatti sono arcinoti: il ras del carcere libico di Mitiga, generale Almasri, viene arrestato in Italia, dove era comodamente venuto per assistere alla partita della Juventus, in quanto inseguito da un mandato di cattura internazionale della Corte Penale Internazionale dell’Aja, cui l’Italia aderisce dalla sua fondazione, per crimini contro l’umanità, torture, violenze assortite anche su bambini.
L’arresto avviene il 18 gennaio scorso e il 21 Almasri viene cortesemente accompagnato a Tripoli su un aereo di Stato dove viene accolto da scene di giubilo, mortaretti e tricche tracche, insieme a cori si scherno verso gli italiani.
E vediamo adesso le giustificazioni addotte da questo governo circense alla mancata consegna di Almasri alla CPI.
Sceneggiatura n°1: Piantedosi in Parlamento dichiara che Almasri è stato riportato in Libia per evitare possibili ritorsioni su nostri concittadini presenti in Libia e minacce per gli interessi italiani (leggasi ENI).
Sceneggiatura n°2: Il ministro Nordio giustifica in Parlamento la mancata consegna di Almasri alla CPI con ragioni tecniche, la richiesta era arrivata di domenica a tarda sera, c’era una data sbagliata, era scritta, ahinoi, in inglese e ci voleva tempo per la traduzione.
Sceneggiatura n° 3: la nostra fino ad allora silente Giorgina sempre in Parlamento, giustifica l’improvvida liberazione con “questioni di sicurezza nazionale”.
Adesso che Almasri è stato arrestato in Libia abbiamo la sceneggiatura n° 4, dettata da “fonti anonime di Palazzo Chigi”, il trucchetto da bambini cui il governo ricorre quando non vuole metterci la faccia: “l’Esecutivo italiano era bene a conoscenza dell’esistenza di un mandato di cattura emesso dalla Procura Generale di Tripoli a carico del libico Almasri già dal 20 gennaio 2025”.
Insomma, prima o poi lo avrebbero arrestato i libici. Bugia più grossa delle altre, perché quella “richiesta di estradizione” partita dalla Libia nei giorni dell’arresto di Almasri in Italia era arrivata senza nessuna pezza d’appoggio o documento che la giustificasse, tanto da essere definita dal governo stesso “una mossa strumentale”. E tanto da far accompagnare Almasri in Libia da ospite di riguardo e non certamente da estradato.
Non so se ci sarà una quinta sceneggiatura, con questi ineffabili dilettanti allo sbaraglio non ci meraviglieremmo sicuramente. So che mentre hanno fatto passare sotto una cappa di silenzio il rinnovo del memorandum con la Libia, che mentre gli sbarchi continuano, silenziati anch’essi dalla liberissima informazione, la Libia è praticamente diventata un protettorato della Turchia di Erdogan che tratta direttamente con i politici libici e detta l’agenda di cui, molto probabilmente, anche l’arresto di Almasri fa parte. Se di arresto vero si tratta, ma lo vedremo.
Perché mentre la nostra Splendida Presidenterrima calca i cieli del mondo in una perenne tournée finalizzata non si sa bene a cosa, gli altri fanno politica sul campo e ci sfilano sotto il naso una regione che è di fronte casa nostra e che avremmo avuto ogni interesse a mantenere sotto la nostra influenza. Ma preferiamo scrivere sceneggiature. Pessime, fra l’altro.
Suggerirei di dare un’occhiata ad una sesta sceneggiatura, non di fantasia questa volta, ma di realtà: il deferimento dell’Italia all’ONU per il caso Almasri “per mancata cooperazione”. Ma tanto sappiamo bene in che conto Trump e, di conseguenza, Giorgina tengano l’ONU, no? A volte anche la vergogna si vergogna.
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