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05 novembre 2025
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Di questo dovremmo indignarci, non delle parole di Maria Zakharova
di Roberto DB

I patriotardi "de noialtri " hanno rispolverato, in modo trasversale e bipartisan, l'italico orgoglio di fronte alle dichiarazioni, come sempre taglienti ed ironiche, di Maria Zakharova (portavoce del Ministero degli Esteri russo), che ha commentato il crollo della Torre dei Conti a Roma, mentre si svolgevano i lavori di ristrutturazione.

La Zakharova ha semplicemente detto, in sintesi, che l'Italia invece di fornire armi all'Ucraina per milioni di euro facendosi coinvolgere in una guerra che la porterà alla rovina economica, farebbe meglio ad investire nella tutela del suo immenso patrimonio artistico e culturale.

Teniamo conto che quando ha pronunciato queste parole la geometrica potenza dei soccorsi nazionali ancora non sapeva dire con certezza nemmeno se sotto le macerie fosse rimasto qualcuno. Poi si è saputo che un muratore rumeno di 66 anni è rimasto sepolto vivo per poi morire in ospedale, appena estratto dalle macerie, dopo ben 11 ore.

Comunque apriti cielo! Pareva rinato il tifo dei mondiali del 2006 ancor più del 1982 con Pertini che ricuciva l'unità nazionale attorno all'11 azzurro..." e come si permette la Zacharova di speculare su una tragedia italiana" (anche se la vittima era un povero immigrato in età pensionabile)... "la Zakharova non ha il diritto di pronunciarsi sullo stato dell'economia italiana"... e così via fino al ridicolo richiamo dell'ambasciatore Russo alla Farnesina.

Ma che ha detto la portavoce degli esteri russa che non sia vero? Ci ricordiamo di quando crollò un muro di Pompei e l'allora ministro dell'agricoltura della Lega, Luca Zaia, disse che non era il caso di preoccuparsi se veniva giù un mucchio di sassi che era lì da 2000 anni? E parliamo degli ultimi ministri della cultura? Un masochista dongiovanni ed uno che voleva rimuovere l'intitolazione di una strada a Tito Livio confondendolo col grande Presidente della ex Jugoslavia?

E perché la Zakharova non avrebbe avuto il diritto di dire ciò che ha detto? Aveva il diritto, il nostro Paese di impedire la mostra del libro per ragazzi, russa, a Bologna? O un convegno di Dostoevskij a Milano? O l'esibizione alla Reggia di Caserta di uno dei più quotati direttori d'orchestra al mondo, perché russo? Ed in base a quale diritto i nostri cannoni sparano sulle città russe del Donbass e il nostro governo aderisce alla confisca dei beni russi all'estero?

Ora io credo in verità che il crollò della Torre dei Conti sia un pó lo specchio ed un po' la metafora di questa italietta che si fa rassicurare da una mitomane al governo e non vede le nubi che, sempre più scure, si addensano ad oriente.

La Torre dei Conti fu già di per sé l'ante litteram medievale della distruzione dei fori imperiali, portata pedissequamente a termine dal fascismo che sacrificava la "sacra memoria del grande impero" alla... speculazione edilizia! Il suo utilizzo in epoca fascista fu... come sede degli arditi d'italia, cioè quelli che dopo la prima guerra mondiale erano dediti all'assassinio di contadini, operai, oppositori del regime.

Lasciata lì a marcire per quasi un secolo è arrivato il Pnrr e col Pnrr le imprese che vincono appalti al ribasso perché occupano lavoratori come Octav Stroici, che, a 66 anni, non godrà mai della sua pensione.

Di questo dovremmo scandalizzarci, non delle parole di Maria Zakharova.


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