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04 novembre 2025
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Di chi è questa Patria?
di Alessandro Negrini *

La parola Patria è stata sequestrata. Da troppo tempo non è più di tutti, ma in possesso abusivo di uno schieramento politico, ed oggi di un partito: Fratelli d'Italia.

Eppure, la nostra Costituzione l’ha già scritta, senza neppure nominarla. L’ha chiamata Repubblica: la comunità di cittadini fondata sulla dignità e sulla solidarietà.

Lì, e solo lì, è custodita la vera idea di patria: non quella che si mostra con le patate militari, ma con i diritti di tutti.

Oggi, 4 novembre, è il giorno in cui l’Italia ricorda la vittoria sull’Impero austro-ungarico, la “compiuta unità nazionale”.

Ma sotto la retorica delle fanfare, rimane il suono sordo della verità: centinaia di migliaia di giovani mandati a morire per conquistare terre altrui, chiamando “difesa” e "valore patriottico" ciò che fu una - invasione. Ce la ricordiamo la frase "C'e un aggredito e un aggressore"? Bene, noi eravamo gli aggressori.

È così, negli anni, la destra ha trasformato la parola "patria" in un mito proprietario: non la casa di tutti, ma la recinzione di pochi: coloro che intendono la Patria come un recinto da difendere.

Ma l’ipocrisia è doppia: la destra, sempre, quando conquista il potere, diventa la cosa più antipatriottica che ci sia.

Taglia la sanità pubblica e ingrassa quella privata; toglie ai pensionati per dare alle armi; cancella il reddito di cittadinanza, ma salva torturatori in fuga su aerei di Stato; piega la “Nazione” - parola che Meloni usa sempre al posto di “Repubblica” - ai voleri degli Stati Uniti e ai diktat dell’austerità europea.

E allora - Di chi è questa Patria?
Di chi è per Octay Stroici, morto oggi sotto la Torre dei Conti mentre restaurava le nostre rovine?
Di chi è per i duemila lavoratori uccisi nei cantieri, nelle fabbriche, nei magazzini della logistica?
Di chi è per la donna che aspetta una TAC e per la bambina che studia in una scuola che cade a pezzi?
Di chi, mi domando, per gli stessi militari che credono di servire il proprio Paese, mentre chi li guida lo svende e lo piega a interessi stranieri?

La patria è casa comune o proprietà privata?

Se chi la invoca soffoca la vita di chi lavora e umilia chi chiede giustizia, quella parola è morta.

La patria vera è il suolo condiviso su cui si cammina insieme: quella che riconosce, protegge e difende la vita quotidiana dei suoi cittadini. Non quella che protegge i Re e i dittatori prima, e i Presidenti del Consiglio e gli autocrati dopo.

La mia Patria non è un recinto, e non è suddita dei padroni del mondo.

Così, anche oggi, giornata di retorica e fanfare, e davanti all’arroganza dei falsi patrioti, risuona la voce di Don Milani: "Se voi dividete il mondo in italiani e stranieri, allora vi dirò che io non ho Patria. E divido il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri miei stranieri."


* Regista, poeta e attivista per i diritti, Componente del Comitato Scientifico dell'Osservatorio


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