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03 novembre 2025
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L'omicida è un assassino, non importa il colore
di Giuseppe Morelli

Attacco con i coltelli sul treno vicino Londra, la polizia esclude per ora il terrorismo. Due sospetti arrestati sono entrambi cittadini britannici, sono «neri» e uno è discendente di familiari «caraibici»

Ieri, davanti a una tragedia che ha scosso il Paese, alcuni giornali italiani hanno scelto ancora una volta la via più meschina e irresponsabile: quella di sottolineare il colore della pelle dei colpevoli.

Il Messaggero, tra gli altri, non ha perso occasione per insinuare, con una semplice parola, un’idea velenosa e cioé che dietro la violenza ci sia sempre “lo straniero”, “l’immigrato”, “il nero”. È un modo subdolo di costruire nemici, di spostare il peso della colpa da un individuo a un’intera categoria di persone. Si chiama RAZZISMO.

In Regno Unito, dove vivo, gli inglesi sono di ogni origine e colore. Ci sono inglesi con radici italiane, indiane, caraibiche, africane o arabe. Sono nati in Inghilterra, parlano inglese, pensano in inglese, vivono da inglesi.

Nessuno si sognerebbe di specificare il colore della pelle di un criminale, perché non ha alcuna rilevanza. Sarebbe come descrivere un omicidio di mafia in Italia e precisare che il colpevole era del Sud, un’informazione priva di senso, ma gravida di pregiudizio.

Chi scrive articoli in questo modo sta alimentando un clima di paura e divisione. Sta usando il dolore e la violenza come strumenti di propaganda. È inaccettabile che nel 2025 in Italia esistano ancora giornali che sfruttano la cronaca nera per diffondere razzismo.

Il Consiglio Nazionale Ordine Dei Giornalisti dovrebbe intervenire con fermezza e sanzionare chi pratica questo tipo di disinformazione.

Chi ha accoltellato dieci persone su quel treno è inglese, punto. Il colore della pelle non è un fatto, è una scelta editoriale razzista.

É odio travestito da notizia.


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