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                    Ucraini in fuga dall'arruolamentodi Giuseppe Salamone
  
                    
Questa notizia dovrebbe riempire il dibattito pubblico, se solo fossimo in un Paese normale.
Secondo quanto riporta The Telegraph, quindi non Tele Cremlino, tra settembre e ottobre quasi centomila ragazzi tra i 18 e i 22 anni hanno lasciato l'Ucraina, più del doppio rispetto ai primi otto mesi dell’anno.
Al fronte mancano uomini, le perdite sono pesantissime e il morale è ai minimi storici. 
La mobilitazione di regime è sempre più impopolare, basta vedere che sui social continuano a circolare video di arruolamenti forzati e operazioni di polizia militare nelle strade. Spesso i reclutatori ucraini vengono picchiati, ma per la stampa di regime italiana è come se non stesse succedendo nulla.
La realtà, che scientemente si cerca di censurare o silenziare, è semplicemente questa: in Ucraina hanno ampiamente capito come sta la situazione. Infatti sempre più persone, soprattutto giovani, non vogliono più fare la carne da macello per una guerra già ampiamente persa e scappano.
A questo punto una domanda sorge spontanea: visto che da Bruxelles spingono per andare ancora avanti, perché Ursula, Kaja e company non vanno a combattere o mandano i loro figli e parenti?
 
  
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