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29 ottobre 2025
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Napoli, contestazione a Teva: arrestati scarcerati con obbligo di firma
di Viola Fiore

L'ordinanza del tribunale di Napoli al termine dell'udienza preliminare di conferma delle misure cautelari per Mimì, Dario e Francesco ha disposto la scarcerazione con obbligo di firma tre volte a settimana.

Gli attivisti Mimì, Dario e Francesco dopo tre giorni hanno lasciato il carcere tornando a casa.

Certo l'obbligo di firma resta una grave limitazione della libertà personale, tanto più in quanto imposta a persone che non avevano commesso alcun reato.

I tre, insieme a tanti altri attivisti, erano entrati al Pharmexpo nella Mostra d'Oltremare pagando un biglietto, hanno espresso pacificamente il proprio libero pensiero, ancorché critico verso TEVA e la sua complicità con l'apartheid e il genocidio.

Si sono poi trovati bersaglio di una aggressione fisica e giuridica che è apparsa una ritorsione per la protesta. La protesta e la successiva carica della polizia sono registrate in video.

La stretta repressiva delle ultime settimane a Bologna, Milano, Roma e Torino appare frutto di chiare direttive governative e internazionali e vede procedimenti penali a carico dei tre fermati ma anche di Anan, Ali, Mansour e Tarek.

"Appare evidente - dicono al Centro Culturale Handala Ali - che è fra gli organizzatori delle proteste - che i governi hanno paura del movimento di massa in solidarietà con la Palestina, perché lotta contro il cuore del sistema che tiene in vita gli interessi economici dell'occidente intero."

"La mano che bombarda è la stessa che reprime".

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